Domani la canonizzazione
Madre Teresa di Calcutta, Papa Francesco: "Avevamo la gioia di vederla Santa"
Papa Francesco ha compiuto un ampio giro di piazza San Pietro, con sei bimbi seduti con lui sulla papamobile, un nuovo modello bianco e scoperto. Durante il giro come di consueto ha salutato moltissimi bambini, e un gruppo di suore di madre Teresa, una delle quali gli ha messo al collo una ghirlanda bianca e azzurra, i colori del sari delle suore della Carità fondate dalla piccola suora albanese che si è spesa soprattutto a Calcutta.
"Domani avremo la gioia di vedere Madre Teresa proclamata santa, eh, lo merita, eh". Cosi' il Papa, concludendo l'incontro con il partecipanti al giubileo del volontariato, prima che dalla piazza salisse un applauso per la piccola suora di Calcutta. "Questa testimonianza di misericordia dei nostri tempi - ha proseguito - si aggiunge alla innumerevole schiera di uomini e donne che hanno reso visibile con la loro santità l'amore di Cristo". "Prima di darvi la benedizione - ha detto ancora - vi invito tutti a pregare in silenzio per tante persone che soffrono, per tanta sofferenza, per tanti che vivono scartati dalla società, pregare pure per tanti volontari che vanno incontro alla carne di Cristo, per toccarla, curarla, sentirla vicina, e pregare pure, per tanti, tanti che davanti a tanta miseria guardano da una altra parte e nel cuore sentono la voce che gli dice 'a me non tocca, non importa a me'. Preghiamo in silenzio". Papa Francesco ha fatto anche riferimento alla testimonianza appena resa da una missionaria di madre Teresa, e ha esortato i volontari a parlare "con il Signore di queste cose, chiamatelo, fate come ha fatto sister Prema, come ci ha raccontato la suora, ha bussato alla porta del tabernacolo, così coraggiosa, il Signore ci ascolta, chiamatelo, 'Signore guarda tanta povertà, tanta indifferenza, guardare da una altra parte, questo a me non tocca, a me non importa'". Prima di rivolgere il suo saluto ai presenti, papa Francesco ha ascoltato la testimonianza della missionaria di madre Teresa e di un italiano di mezza età, Roberto, arrestato per le accuse di due sedicenti pentiti, accusato di reati di mafia, che ha subito sei anni di carcere e altri sei di iter giudiario prima di vedere riconosciuta la propria innocenza. Nel frattempo ha perso il lavoro di direttore di banca, e ha visto morire entrambi i genitori. Da questa esperienza ha tratto la spinta a impegnarsi come volontario tra i carcerati. Anche per Roberto, come per suor Sally, un abbraccio caloroso da parte di papa Francesco. Al suo ingresso in piazza papa Bergoglio ha ascoltato il saluto di mons. Rino Fisichella a nome "di tutto il variegato mondo del volontariato". Il presule ha ricordato la presenza all'incontro di oggi di tanti che "garantiscono aiuto concreto alla differenti forme di povertà umana", accompagnati dai loro vescovi, provenienti tra l'altro da Betlemme e da Osaka, dalla Australia e dall'India da tutti i paesi d'Europa e in particolare dall'Italia, da Togo, Brasile, Indonesia, Stati Uniti, Nigeria, Messico, Hong Kong. Tra i presenti, ha spiegato mons. Fisichella, anche "medici che praticano la clown terapia per i bambini, e personale della Polizia italiana e dei vigili del fuoco, anche della Città del vaticano, in questi giorni impegnati per salvare vite umane", dopo il terremoto nel Centro Italia. In piazza San Pietro anche Leo, il labrador della Polizia che ha salvato la bimba Giorgia dalle macerie.