Lettera aperta di Calvo
Il sindaco di Rosolini agli studenti: "La nostra è città dell'accoglienza"
Il sindaco di Rosolini, Corrado Calvo, ha inviato un messaggio agli studenti della città di ogni ordine e grado in occasione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione” (3 ottobre 2016)
Così scrive il primo cittadino:
“Cari studenti, il 3 ottobre di quest’anno celebriamo per la prima volta la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita con una legge voluta dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica il 21 marzo 2016. La scelta è caduta su questo giorno perché in questa stessa data, nel 2013, si consumò una delle peggiori stragi mai accadute sulle coste italiane: un barcone di migranti si inabissava al largo dell’isola di Lampedusa, facendo perdere la vita a 368 persone.
Quel giorno il mondo non poté più ignorare quanto di terribile accadeva in queste regioni tormentate, l’Europa si indignò e pianse, l’Italia diede vita all’operazione “Mare nostrum” con cui il Mediterraneo non fu più un mare da presidiare, ma un mare in cui salvare i migranti in fuga dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla miseria. Una tragedia che si somma tristemente alla lunga scia di tragedie avvenute nel Mediterraneo dall’inizio delle ondate migratorie di questi ultimi anni, dal Nord Africa verso il nostro Paese. L’UNHCR stima che dal 2011 ad oggi oltre 2.600 persone abbiano perso la vita in mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane.
Questa Giornata della memoria vuole farci riflettere sul dramma legato al problema dell’immigrazione che deve essere affrontato da parte di tutti con determinazione. Per Rosolini la Giornata assume particolare importanza perché la nostra Comunità può a ben diritto ritenersi “Città dell’accoglienza”, non solo perché continua a ospitare migranti, ma anche per aver accolto pietosamente nel nostro cimitero ben 21 salme di questi poveri sventurati. Uomini, donne e soprattutto bambini dall’identità sconosciuta, che rischiano il tutto per tutto pur di procurare a sé e ai propri cari un futuro. Al di là delle polemiche, dei dibattiti che possono svilupparsi sul problema immigrazione, noi abbiamo il dovere di accogliere e di aiutare.
L’auspicio quindi è che la Giornata si traduca in un impegno concreto di accoglienza e ci aiuti a prendere sempre più coscienza dell’importanza della tutela della dignità umana, della giustizia sociale e della cooperazione, affinché questi valori siano sempre da guida ai nostri comportamenti e alle nostre azioni. Facciamo, dunque, nostro il monito di Papa Francesco: “Il mondo non si volti dall’altra parte!”.