Non riesce più a erogare i servizi
Cafeo: "I commissari all'ex Provincia? Rendono il malato ancora più malato"
“E' il momento delle scelte giuste, ponderate e condivise per dare un futuro al Libero Consorzio, perché la situazione è talmente grave che nei prossimi giorni si decide il destino stesso dell'Ente". Ad affermarlo è Giovanni Cafeo, della segreteria regionale del partito democratico. C'è un punto di partenza che conduce ad un punto di arrivo. Il punto di partenza è la gravità della situazione che attraversa l'ex Provincia. Perché non basta dire che ci sono responsabilità del passato legate all'aspetto della stabilizzazione eccessiva e degli eccessivi mutui. Argomenti che sicuramente ci sono ma che oggi non possono essere utilizzati per scaricare la colpa su qualcuno mentre va preso atto di una situazione che, all'epoca, al di là dello schieramento, andava bene a tutti. Ora il tema è un altro, ossia come affrontare la questione rispetto ad alcune scelte tampone pericolose compiute dai commissari che non risolvono il problema ma che anzi rendono il malato più malato. Si sta trasformando, infatti, la loro azione politica in una mera gestione di bilancio in cui pur di dare gli stipendi ai dipendenti, sottolineando che è giusto che siano pagati considerato che da 7 mesi non ricevono la busta paga, si utilizzano fondi destinati ad altra opere che non si realizzeranno più perché da spese per investimenti vengono trasformati in spesa corrente. Una scelta compiuta senza che il problema sia affrontato con una visione prospettica. Un esempio? Da diversi anni si paga il mutuo per completare Teatro Verga senza che i lavori siano iniziati e si stanno utilizzando i fondi per dare una obolo ai dipendenti che restano comunque senza stipendio. Mentre sono convinto che vada valorizzato il patrimonio dell'ex Provincia e quindi i lavori vadano completati perché è meglio dargli un valore completandolo piuttosto che lasciarlo impantanato. Per cui se questo è il modo con cui si intende risolvere la questione Provincia sia chiaro che lo si fa con un atteggiamento che non tiene conto di volontà di stabilizzare l'Ente. Il motivo per cui occorre fare presto - prosegue Cafeo - non è solo la sopravvivenza dell'Ente e dei dipendenti ma per far ripartire i servizi come scuole, strade, sostegno ai disabili etc, che i cittadini devono riavere. Il fine non è l'ente in sé ma i servizi che riesce ad erogare. Per questo è necessario un accordo istituzionale che non è teso a beghe o cordate tra sindaci per sapere chi se ne avvantaggia, ma che passa da ragionamenti politici che devono passare dal Pd nella consapevolezza che gran parte dei consiglieri non rispondono e non sono inquadrati in una disciplina di partito. E allora i sindaci devono valorizzare il ruolo del partito andando oltre i singoli nomi e pensando a una piattaforma politica che interpreti ciò che occorre adesso ossia lo spirito dello stare tutti insieme. Ritengo che a maggior ragione per le difficoltà interne al Pd l'unico passo avanti che si può fare, assieme al segretario provinciale, è quello di trovare soluzioni alternative che vanno oltre il Pd nella logica di essere trascinatori di un processo politico che parte da posizione di forza ma con un atteggiamento aperto e non di supremazia”.