Indetto lo stato di agitazione
Musei e siti archeologici siciliani a rischio chiusura per le festività di Natale
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sadirs, Cobas e Siad hanno indetto lo stato di agitazione del personale di vigilanza e quello di fruizione dei siti culturali della Regione Siciliana, aderente alle sigle sindacali che hanno inviato una lettera-ultimatum all'assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, e al dirigente generale, Gaetano Pennino. Le motivazioni che hanno spinto a questa decisione, scaturiscono da un lato, dal mancato rispetto degli accordi già siglati sulla istituzione dei profili professionali, strategicamente fondamentali per il rilancio dei beni culturali in Sicilia, e, dall’altro, dal mancato pagamento degli emolumenti relativi all’anno 2015, ed a tutto l’anno 2016 che oramai volge al termine.
Il personale, nonostante tutto ha continuato sino ad ora a garantire i servizi, pur operando sotto organico, e quindi sobbarcandosi di molti più turni di quelli previsti dal contratto di lavoro vigente, in mancanza di qualsiasi tipo di dotazione strumentale. In questo momento di rilancio del settore del turismo, è da miopi trascurare quelle che sono le risorse lavorative, alimentando malcontento tra i lavoratori. Il continuo rimpallo tra il Dipartimento dei Beni Culturali quello della Funzione Pubblica e la Ragioneria del Bilancio, fanno si che ogni anno il personale venga pagato con almeno 18 mesi di ritardo. "Trovandoci in prossimità di fine anno e sapendo che a novembre la ragioneria chiuderà i capitoli i pagamenti non potranno essere effettuati", affermano i sindacati.
Le sigle sindacali chiedono un incontro urgente all’assessore ai Beni Culturali alla presenza del dirigente generale, al fine di trovare una soluzioni immediata che sblocchi ai lavoratori tutti i pagamenti arretrati dovuti entro il 15 di Novembre, "scongiurando in tal modo il rischio chiusura durante le festività Natalizie, che inevitabilmente provocherebbe anche un danno di immagine per la nostra Regione. Saranno valutate altre forme di protesta, qualora non si dovesse trovare una soluzione immediata ai problemi evidenziati".