Siracusa maglia nera per vivibilità, Sanzaro (Cisl): "Paghiamo le espulsioni dal mondo del lavoro"
Mare cristallino, clima mite anche d’inverno, patrimonio Unesco, eppure Siracusa si colloca al penultimo posto nella classifica annuale sulla qualità della vita nelle province italiane pubblicata da ItaliaOggi. Il rapporto, elaborato su base statistica in collaborazione con il Dipartimento di Scienze sociali ed economiche l’Università “La Sapienza” di Roma, approfondisce alcuni indicatori sociali come affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Un elevato numero di indicatori di base che consentono di investigare in maniera approfondita i molteplici aspetti in cui la qualità della vita si articola nelle province italiane.
Ne viene fuori un quadro desolante per le province del meridione d’Italia e un distacco ormai netto con le regioni settentrionali, malgrado continuino ad essere spesi fondi e finanziamenti sia per le infrastrutture che per la cultura stanziati dalla comunità europea.
Tra le provincie siciliane Siracusa si piazza al posto peggiore, penultima delle 110 prima in Italia solo a Crotone, una posizione pesante da digerire e che contrasta sia con l’ottimismo della classe dirigente che con i dati positivi sull’affluenza turistica pochi giorni fa resi noti da “Noi Albergatori”.
“Da più tempo lanciamo l’allarme sul problema della disoccupazione in provincia, un tasso elevatissimo, tra cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro e giovani privi di occupazione. Bisogna fare investimenti nella zona industriale -afferma Paolo Sanzaro, segretario generale della CISL Siracusa – Ragusa- fare sistema con agricoltura, turismo, servizi al territorio. Assistiamo allo spopolamento dei piccoli comuni, alla mancanza di collegamenti, di infrastrutture, a un tasso elevatissimo di nuovi poveri di cui nessuno si occupa e che il Sindacato ha spesso denunciato”.
“Siracusa è un dramma e noi di Confcommercio lo diciamo da anni- ribatte Sandro Romano- il dato si commenta da solo e non ci stupisce. I dati Istat parlano di un decremento di 11.000 residenti, in contrasto con i generali in Sicilia. Tutto ciò non è solo ascrivibile alla crisi dell’industria, ma è evidente l’assenza della politica che non ha saputo evitare i tagli al traffico ferroviario, la soppressione di enti quale ad esempio la Banca d’Italia, provocando il trasferimento di persone. A questo si aggiunge il tasso di disoccupazione, la mancanza di denaro che provoca la crisi anche dei grandi centri commerciali. Noi come Confcommercio stiamo promovendo le nostre aziende sia all’estero che in Italia in un sistema di rete tra operatori e uno scambio di maestranze. L’unico dato da cui dissento è quello, nella classifica, relativo alla criminalità: la presenza massiccia delle forze dell’ordine fa di Siracusa una città tranquilla.”
Last but not least la qualità dell’ambiente: Siracusa è al 99 posto, prima di Ragusa, Palermo e Catania Pochissime le aree destinate a verde pubblico, siamo gli ultimi in quanto a raccolta differenziata.
Tra qualche settimana una nuova classifica, quella del Sole 24 Ore.