Teatro Massimo di Siracusa tra polemiche e buoni propositi
Teatro alla città e rappresentato dalla cittadinanza, una soddisfazione per l’Assessore alle Politiche Culturali del comune di Siracusa, Francesco Italia, nel pieno delle polemiche legate all’apertura del Massimo.
Entusiasta al di là di tutte le polemiche…
“Oltre alle questioni tecniche a cui noi come Amministrazione abbiamo il dovere di rispondere, ho letto di una nuova polemica, una sorta di elenco di insulti personali nei miei confronti, a cui rispondo con quello che vedo in questo momento, la città che viene a teatro, un sindaco e degli Assessori che acquistano i biglietti per amici e parenti, questa è la migliore risposta che si può dare a quel genere di modo di interpretare la politica”.
Futura gestione del teatro: l’onorevole Granata di recente suggeriva un coinvolgimento della Fondazione Inda…
“Non è un caso che oggi abbiamo coinvolto nello spettacolo diversi attori Inda; questo si inserisce nella nostra volontà di dare la possibilità alla Fondazione di partecipare alla struttura di gestione del teatro. Bisognerà capire quali possono essere gli strumenti di collaborazione, che tipo di interesse riscontriamo da parte della Fondazione e poi insieme al consiglio comunale, che ha la competenza specifica a votare un’eventuale proposta che arriverà dalla Giunta, definire il modello di gestione del teatro. Ricevo continuamente candidature alla Direzione artistica, consigli sulla creazione di network con altri teatri… tutte le proposte sono valide ma in questo momento non mi preoccupo di questo ma di dotare il teatro comunale di Siracusa di una struttura gestionale che ne consenta la vita in futuro. Non abbiamo fretta di dimostrare che abbiamo un grande cartellone con i nomi più altisonanti, vogliamo non solo restituire il teatro alla città ma creare una struttura di gestione sostenibile che sia di alto livello e traguardare le sfide enormi che questo teatro presenta con i costi di funzionamento e manutenzione molto serrate e dispendiose. È il momento non dello scontro ma quello in cui il Senato della città fa fronte comune discutendo, carte alla mano e con dati concreti: si facciano valutazioni su quale possa essere il modello di gestione, un modello che sia però sostenibile. Abbiamo avviato delle interlocuzioni e nelle prossime settimane ci recheremo a Roma o a Firenze per valutare alcune proposte di strutture gestionali.
Una delle ipotesi è la creazione di una Fondazione ma con una complessità amministrativa che può ingessare, e noi abbiamo bisogno di qualcosa di flessibile”.
Lei ha affermato che potrebbe essere utilizzato anche per convegni
“Questo teatro può essere una location di grande prestigio per convegni di grande livello, sopperendo a un vulnus che Siracusa ha per il turismo congressuale, tanto che spesso ho dovuto da Assessore al turismo dirottare convegni a Catania o Taormina, con la perdita di presenze turistiche, guadagni legati all’indotto. Deve essere una struttura polifunzionale legata all’accoglienza e all’intrattenimento a 360 gradi”.
Funzione che potrebbe essere ben svolta dall’ex cinema Verga…
“Sono stato a vederlo nel gennaio del 2014 e sono rimasto folgorato: il progetto di quel teatro mi era sembrato innovativo e funzionale. Si tratta però di un immobile non di competenza comunale ma provinciale e viviamo un momento in cui le province soffrono forti disagi. Credo ci sia un contenzioso in corso; se ci proiettiamo a qualche anno, se oltre ai siti comunali ci fosse pure il teatro Verga e l’Anfiteatro Romano riallestito ogni estate per spettacoli da 2500 posti, capiamo il valore dell’anniversario dei 2750 anni e che tipo di proiezione può avere la nostra città in termini di cultura e turismo.
A fine mese il teatro chiuderà…
“Facendo una valutazione dei programmi di molti teatri, si parla di stagioni di venti rappresentazioni; noi ne realizzeremo sedici nell’arco di un mese e mezzo: come lancio è più che sufficiente. Non mi avventuro riguardo a ipotesi di ulteriori autorizzazioni, in quanto il decisore è la Commissione ai Pubblici Spettacoli, insieme alla Questura. Spetterà a loro la parola oltre che ai vigili del fuoco che monitorano la struttura dopo questo primo ciclo di utilizzo. Non capirei il perché di una mancata futura autorizzazione, in considerazione anche che nel corso delle settimane tentiamo di risolvere e sistemare le eventuali criticità che si vanno presentando. Di certo verrà chiesta l’esecuzione di altri lavori che stiamo programmando di fare. Poco cambierà se ci si fermerà un mese: il teatro oramai è definitivamente aperto”.
Anita Crispino