Gasperini avverte l'Atalanta: "Con il Palermo non è già vinta"
L'Atalanta si avvicina a Palermo per restare aggrappata al treno dell'Europa e Gian Piero Gasperini vive un personale amarcord agrodolce: "I miei ricordi migliori sono quelli da giocatore, da allenatore è stato un periodo difficile - esordisce il tecnico nerazzurro, in casacca e maglioncini alla Favorita tra gli anni settanta e gli ottanta -. Ero partito con molto entusiasmo, poi anche a livello personale e di espressione del mio calcio qualcosa non era andato per il verso giusto". "Affrontiamo una squadra in salute nelle ultime due giornate e che in generale avrebbe potuto avere una classifica migliore - continua Gasperini - ma è difficile raddrizzare in due mesi quello che non è riuscito in sei. L'attenzione dobbiamo riporla su noi stessi: le esigenze dell'Atalanta non sono meno motivanti di quelle del Palermo". A Bergamo c'è un responsabile tecnico insoddisfatto della recente vittoria casalinga sul Cagliari: "Domenica scorsa abbiamo fatto cose buone e meno buone sotto l'aspetto tecnico: di qui in avanti sarà molto dura per tutti, dobbiamo tenere la testa libera, non fare calcoli ed esprimere il nostro calcio". L'uomo che guida la sorpresa della serie A nega i galloni di superstar all'uomo con la fascia al braccio in campo: "Il leader della squadra è il gruppo, il Papu Gomez è una delle sue espressioni tecniche più belle. Tutti da noi sono leader, per mentalità e modo di stare insieme". C'è anche spazio per l'elogio di una coppia di portatori d'acqua di lusso: "Conti e Spinazzola hanno avuto una continuità fantastica, di loro si parla poco ma hanno capacità difensiva e di spinta incredibili. Ora c'è anche Hateboer: per lui, come per gli altri nuovi, entrando in una fase lunga della stagione, possono aprirsi spazi, anche se come squadra siamo definiti". Il grande ex della domenica non si sente vincitore alla vigilia, nonostante il divario in classifica: "Credere di avere due vittorie già in tasca, tra domani e il Crotone, è un modo per crearsi affanno: il presente va vissuto valutando gara per gara e situazione per situazione, senza l'assillo di vedere cosa hanno fatto gli altri". Nessun turnover a dispetto dei diffidati illustri Gomez, Kessie, Kurtic e Masiello: "Nel girone di ritorno si dovrà convivere con l'accumulo delle ammonizioni, in caso di squalifica ci sono i sostituti. Andiamo avanti senza guardarci». Gasperini riconosce nell'ostacolo della ventiquattresima giornata uno spartiacque della storia recente atalantina: "All'andata è stato il nostro punto più basso, anche se non meritavamo di perdere - chiude -. Ma è stato anche il punto di partenza: va ricordata come una fase decisiva. Dal turno successivo, contro il Crotone, cominciò il nostro campionato vero".