Censis: "Buona dieta? Mangiare tutti cibi genuini"
Come mangiano gli italiani? 14,5 milioni sono pragmatici, cioe' mangiano di tutto un po'. 7,3 milioni sono amanti dei prodotti tipici e dei cibi genuini. 6,4 milioni sono salutisti, cioe' mangiano gli alimenti che ritengono non facciano male alla salute. 3,8 milioni sono conviviali, perche' considerano il cibo come un moltiplicatore di relazionalita'.Questi i principali risultati della ricerca "Crescita e qualita' della vita: le opportunita' della Food policy", realizzata dal Censis per TuttoFood, presentata alla Fiera di Milano. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Marina Natale, Amministratore Delegato di Fiera Milano Spa, Michele Scannavini, Presidente dell'Ice, Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, e Maurizio Martina, Ministro per le politiche agricole. A questi pero' si aggiungono 3,3 milioni che sono oculati, molto concentrati sui prezzi degli alimenti e 3,1 milioni che sono sperimentatori, dediti alle nuove pietanze e alle nuove diete. All'opposto 2,4 milioni sono gli abitudinari, mangiano quasi sempre le stesse cose. Sono - sempre secondo il Censis - 2,4 milioni i veri e propri gourmet, cioe' grandi intenditori di vino e gastronomia. 1,9 milioni invece sono devoti ai cibi nocivi per la salute (chips, bevande gassate, ecc.). 1,6 milioni sono funzionalisti, mangiano prodotti di rapido utilizzo, dai surgelati allo scatolame. Il 'popolo' dei vegani e vegetariani e' quantificato in 1,4 milioni, 1,2 milioni sono gli ingordi, perche' mangiano troppo di tutto. E 1,1 milioni sono amanti dei prodotti gia' cucinati consegnati a domicilio. "Insomma, nello stile alimentare degli italiani - continua il Censis - vince il pragmatismo. E negli acquisti si combinano cibi anche molto diversi tra loro, oltre ogni ideologia alimentare".
Un capitolo della ricerca e' dedidata agli "sprechi e spreconi"."Malgrado i tanti tagli alla spesa negli anni della crisi, lo spreco alimentare e' ancora significativo nei carrelli, sulle tavole e nelle dispense degli italiani. Sono complessivamente 36 milioni gli italiani che buttano il cibo avanzato in tavola o rimasto inutilizzato oltre la data della scadenza (4,9 milioni lo fanno regolarmente). Lo spreco alimentare - spiega il Censis - e' trasversale alla societa', ma sprecano di piu' i millennial (80,2%), le persone laureate (78,3%) e i benestanti (72,7%)".
L'altra faccia della medaglia: i neo-affamati d'Italia. "Oltre 2 milioni di famiglie italiane sono in condizione di poverta' alimentare, cioe' possono spendere per generi alimentari risorse inferiori rispetto a una soglia standard accettabile. La poverta' alimentare e' piu' diffusa al Nord-Est (il 9,2% delle famiglie) e al Sud (9%), tra i nuclei con capofamiglia straniero (il 14,1% contro il 7,5% di quelli con capofamiglia italiano). E colpisce di piu' le famiglie dei millennial (il 14%) rispetto a quelle dei baby boomer (8,3%) e degli anziani (6%). Sommersa, troppo spesso nascosta per vergogna, la poverta' alimentare e' un fenomeno sociale diffuso e crescente nel tempo anche nel cuore delle aree piu' benestanti del Paese. L'aumento in dieci anni delle famiglie a cui capita di non avere soldi sufficienti per mangiare - spiega il Censis - in alcuni periodi dell'anno e' stato pari a +57% (ovvero 800.000 nuclei familiari in piu', pari oggi a 2,2 milioni). E le famiglie che non possono permettersi un pasto a base di carne o pesce almeno una volta ogni due giorni sono aumentate dell'87% (1,4 milioni di nuclei familiari in piu', pari oggi a 3 milioni)".