Migranti, il procuratore di Catania: non diminuito il numero dei morti
Soldi dei trafficanti a qualche Ong? Solo "un'ipotesi di lavoro", che e' doveroso approfondire ma che per ora continua a non essere suffragata da "elementi di prova". Nel giorno della doppia, lunghissima - quasi quattro ore - doppia audizione davanti alla Commissione antimafia e alla Commissione migranti, il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro chiarisce meglio quanto affermato nei giorni scorsi davanti ad altri organismi parlamentari di inchiesta e in alcune interviste, lamentando di essere stato male interpretato dai media.
"Non ho mai sparato nel mucchio ma non posso fare nomi", premette Zuccaro, sottolineando di "non aver mai detto" di avere evidenze investigative di un coinvolgimento di Ong non motivato da fini di semplice solidarieta'. "Da Frontex e dalla Marina - spiega - sono arrivate notizie di travalicamenti in acque libiche di navi delle Ong e dell'esistenza di comunicazioni via radio e via internet tra operatori a bordo di alcune di quelle navi e persone sulla terraferma libica"; da qui il sospetto di legami poco chiari, sospetto che pero' puo' essere rilanciato o allontanato per sempre "solo indagando".
Il problema e' che per indagare servono "risorse", "mezzi", "strumenti legislativi": "se, ad esempio a bordo delle navi delle Ong ci fossero delle unita' di polizia giudiziaria sarebbe stato possibile assicurare subito alla giustizia i trafficanti che nei giorni scorsi hanno ucciso un giovane migrante, subito prima di essere soccorso, solo per non essersi voluto togliere il cappellino".
Per il procuratore, sarebbe "fondamentale poter disporre del pronto intervento di unita' di polizia giudiziaria nelle situazioni in cui i trafficanti accompagnano le navi dei migranti: evitando di entrare in acque libiche, le navi delle Ong costringerebbero questi assassini a uscire allo scoperto". Laddove oggi come oggi "i trafficanti in qualche modo stanno ricattando chi agisce per fini umanitari esponendo i migranti a condizioni di rischio sempre piu' estreme: da quando non c'e' piu' Mare nostrum, il numero di vittime in mare non e' diminuito perche' i migranti vengono caricati su imbarcazioni sempre piu' fatiscenti".
"Il lavoro delle Ong, che pure e' straordinariamente meritevole - fa notare poi Zuccaro - non puo' selezionare il tipo di flusso. I migranti non vanno salvati in mare ma nel luogo da cui partono, sulla terraferma". Quanto alla massa di denaro destinata all'accoglienza, "e' davvero troppo ampia per non attirare gli interessi delle organizzazioni mafiose" anche se non esistono "rapporti tra i gruppi criminali che gestiscono il traffico di migranti e le nostre mafie locali".
E' "un'assurdita' ritrovarsi dalla parte dei cattivi - difendono, attaccando, davanti alla Commissione Difesa del Senato i rappresentanti dell'Ong tedesca Jugend Rettet -, viviamo una criminalizzazione globale, per noi e' uno choc". E comunque "non se ne parla di avere operatori di polizia giudiziaria a bordo, non e' questo il nostro compito".
Intanto, complici anche gli arrivi che continuano ad essere numerosi - 616 a Palermo, 990 (piu' il cadavere di un bimbo di tre anni) a Salerno, 140 ad Augusta - le polemiche politiche non accennano a placarsi. Il presidente Mattarella da Buenos Aires rimarca l'"enorme rilevanza" che oggi sono tornate ad assumere le questioni migratorie ("i mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarieta' e della dignita' della persona, si scontrano con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacita' di riuscire a comprendere cio' che e' in atto") ma Matteo Salvini lo accusa via facebook di essere "complice" dell'invasione. "Gli immigrati una risorsa? Quanta ipocrisia", scrive il leader della lega Nord.
Per Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera, "veder sorridere insieme Obama e Renzi dopo aver causato una delle piu' grandi tragedie migratorie che si ricordino e' davvero stucchevole". Mentre il governatore del Veneto, Luza Zaia, stima che a questo ritmo, "in cinque anni saranno arrivati un milione di immigrati e l'intero sistema sociale sara' al collasso".