Floridia, Gianni Limoli è il nuovo sindaco (59,04%): Scalorino è fuori con onore
"Gianni, Gianni, Gianni", la piazza lo acclama. Floridia volta pagina in una notte di giugno, calda e afosa più che mai. Per festeggiare il nuovo sindaco un migliaio di cittadini si sono riversati in piazza del Popolo, in piazza Umberto I e via Roma, dove c'è il Comitato elettorale del vincitore. Si sente un applauso arrivare anche da via Archimede, dove i Democratici, riservano un applauso a Orazio Scalorino, costretto a rincorrere al ballottaggio un avversario fin troppo apparentato. Quasi tutto il paese si è schierato contro il sindaco uscente, ma Scalorino è uscito di scena a testa alta. Lo dice il suo 40, 96% e le 4.174 preferenze riportate nelle 20 sezioni scrutinate. Non poteva fare di più contro una corazzata che ha avuto pure il sostegno di quasi tutti i parlamentari del Centrodestra, di ex onorevoli e qualcuno anche della sinistra uscita dal Pd.
La differenza sul campo c'è stata e si è contata. A Gianni Limoli sono andate 6017 preferenze, aumentando così il suo bottino rispetto al primo turno di 1500 voti. Ha chiuso la sua corsa a sindaco con il 59, 04%. Il risultato ha così dato ragione al medico - ginecologo che dieci anni fa uscì sconfitto dal voto delle amministrative per non essersi apparentato. Stavolta l'errore non è stato ripetuto, e la scelta di apparentarsi con gli sconfitti al primo turno, Salvo Burgio e Peppe Bastante, e poi ancora con Lino Romano che non ha superato il quorum per entrare in consiglio, ha fatto la differenza. Non sono invece bastati cinquecento voti in più a Scalorino per sovvertire un pronostico già scontato alla vigilia. Per Limoli è stata comunque determinante l'affluenza alle urne: sono stati 10.380 i floridiani che hanno votato. Solo 189 le schede nulle.
Il nuovo sindaco ha ringraziato un migliaio di sostenitori che hanno atteso con trepidazione l'esito del ballottaggio. Un giro anche con i caroselli di auto per il paese, come se la nazionale di calcio avesse vinto la Coppa del mondo. Anche questo fa parte della coreografia organizzata dai sostenitori del medico. Lunedì sera parlerà dal palco, assieme alla sua squadra di governo. Il neo eletto sindaco a caldo ha semplicemente detto. "La mia non è una vittoria personale, ha vinto Floridia". Stratega del successo di Limoli è stato Trui Catinella, una lunghissima militanza nella Cgil con una parentesi politica tra il '75 e '78 di consigliere alla Provincia di Siracusa, il "catto-comunista", Turi Catinella. Sue le strategie di una campagna elettorale carica di veleni e di insulti. E' stato proprio Catinella a riuscire a mettere insieme il "diavolo e l'acqua santa". Un lavoro che l'ex sindacalista dovrà continuare a fare, magari ricoprendo un ruolo istituzionale e non dietro le quinte.
Orazio Scalorino, invece, a mente serena dovrà ripercorrere gli ultimi cinque anni della sua amministrazione. Lui non sparirà dalla scena della politica floridiana, ma da sconfitto avrà diritto a un posto in consiglio comunale. Dopo questa interminabile campagna elettorale adesso è arrivato il momento di riappacificare la città e di governare e di chiudere con la macchina del fango circolata sui social. Le promesse del vincitore sono tante, le cose da fare altrettanto. L'importante è tenere a debita distanza gli avvoltoi. Quelli che oggi pensano ad un assalto alla diligenza. Ma Limoli, per il suo amore per Floridia, non si farà tirare per la giacca. Almeno è quello che si augura lo zoccolo duro dei suoi elettori.