Modica, ad un anno dalla morte un libro ricorda la figura di Angelo Scivoletto
Ad un anno dalla morte, avvenuta a Parma il 22 giugno del 2016 all’età di 91 anni, è uscito il libro “Angelo Scivoletto, un segno sempre vivo”, curato da Raffaele Pluchino, Santocono editore. E’ una raccolta di scritti, testimonianze, memorie, messaggi di cordoglio e foto d’epoca che – come afferma l’autore – vuole essere un atto di affetto e di gratitudine per quanto Angelo Scivoletto ha donato a tutti coloro che lo hanno conosciuto e che lo ricordano a Modica, sua città natale, in Sicilia, a Firenze, a Parma, sua città di adozione, e a Penne, in provincia di Pescara, dove ora riposa. Un omaggio che arriva da chi, come Raffaele Pluchino, lo ha avuto come amico e che lo ha collaborato nelle competizioni politiche alle quali il professore Scivoletto ha partecipato, distinguendosi sempre per lo spirito di servizio e per avere inteso la politica come una vera e propria missione a beneficio, soprattutto, dei più deboli. Princìpi che, purtroppo, non sono bastati per farlo arrivare in quelle sedi istituzionali nazionali che Scivoletto avrebbe meritato ben più di altri. Ma la sua elevata statura morale e la sua idea di politica sono state di grande insegnamento per tanti giovani che, tra gli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta, sono rimasti affascinati dal suo modo di intendere le battaglie politiche. Grazie a lui, hanno potuto vivere esperienze esaltanti durante le campagne elettorali condotte tra la gente ma, anche, tra la folta schiera di intellettuali che hanno sempre visto in Angelo Scivoletto un punto di riferimento di assoluto prestigio. Uomini come il professore Scivoletto sarebbero stati certamente capaci di elevare la qualità della politica che, invece, si è lasciata trascinare nell’infernale vortice del qualunquismo e, troppo spesso, dell’affarismo più becero.
Di Angelo Scivoletto, oltre alle moltissime testimonianze scientifiche e culturali, restano i giudizi lusinghieri e positivi di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo come amico e come professore. Ma anche di chi lo ha avuto come avversario politico.
“Uno straordinario uomo di fede cristiana e di azione – afferma Raffaele Pluchino – un protagonista “contempl-attivo alla Lapiriana”, come lui stesso amava definirsi”. Angelo Scivoletto ha lasciato alle generazioni di giovani che lo hanno avuto anche come docente alla Facoltà di Sociologia – di cui fu il fondatore all’Università di Parma – un grande patrimonio fatto di doti umane, religiose, culturali e scientifiche. Un patrimonio da coltivare e da utilizzare per cercare di migliorare quella politica che il “Professore” ha sempre inteso come una missione altruista, faticosa e, nello stesso tempo, gioiosa. E, soprattutto, assolutamente priva di tornaconti personali.