Bagheria: Pd accusa M5S, 'inchiesta Cinque è solo la punta dell'iceberg'
Non si fermano le accuse contro il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, al centro di un'inchiesta giudiziaria che lo vede indagato per turbativa d'asta, abusivismo e abuso d'ufficio insieme ad altri sedici funzionari comunali. Oggi sono i vertici del Pd cittadino, Orazio Amenta, segretario dem di Bagheria, Carmelo Miceli segretario provinciale, ma anche il segretario regionale Fausto Raciti ad aver convocato la stampa nella sede del partito a Palermo per illustrare nuove accuse verso quella che descrivono come una spregiudicata amministrazione a 5 Stelle. Secondo Orazio Amenta il primo cittadino di Bagheria al quale la magistratura ha notificato l'obbligo di firma (i pm avevano chiesto l'arresto, ndr), avrebbe "fatto affidamenti nel settore della raccolta dei rifiuti per centinaia di migliaia di euro senza tenere conto delle leggi e dei bandi europei. Le ditte beneficiarie sono sempre i soliti noti", ha aggiunto. "Quello che sta venendo fuori e' solo la punta di un iceberg - ha aggiunto - pensiamo che l'indagine tocchi due o tre punti che non sono neppure quelli piu' importanti di una gestione di cui non riusciamo a capire le finalita'". Cinque avrebbe, sempre secondo Amenta, "affidato direttamente, senza indire alcuna gara, un appalto per 5 milioni di euro in 12 mesi alla Tech, societa' che attualmente gestisce la raccolta dei rifiuti, per poi revocarlo in autotutela, visto che la legge prevede che ogni contratto per affidamento privato non puo' durare piu' di sei mesi".
"Ci siamo accorti subito che c'era una illegittimita' gravissima - ha proseguito Amenta - noi abbiamo denunciato questa illegittimita' e lui ci ha dato ascolto, e oggi forse dovrebbe anche ringraziarci". Alla fine il servizio e' stato affidato direttamente per la somma di 3 milioni di euro. Per la Procura il giudice per le indagini preliminari la raccolta dei rifiuti e' stata affidata ad un'impresa, la Tech srl, subentrata al Coinres nel servizio "per mezzo di una procedura totalmente informale e per piu' di piu' adottata con ordinanze contingibili ed urgenti", quando in realta' si trattava di "situazioni non dovute ad eventi imprevedibili e che appaiono essere state emesse in violazione" delle regole nazionali in materia di rifiuti. "Eppure - rileva - in campagna elettorale avevano detto che gli affidamenti diretti potevano facilitare le infiltrazioni mafiose. Ma dopo avere vinto le amministrative, evidentemente i grillini hanno cambiato idea". E, ancora, Amenta, parlando con i giornalisti ha segnalato "un esposto su questa vicenda fatto dai consiglieri idem al comune di Bagheria: a portare alla luce dei magistrati quella vicenda tre anni fa fu la dirigente Laura Picciurro che aveva fatto un esposto, ma venne sospesa dal servizio, senza stipendio, reintegrata solo dopo che il giudice del lavoro le ha dato ragione. La dirigente denuncio' irregolarita' nell'assegnazione del servizio con la procedura della somma urgenza alla Tech. Il caso venne discusso anche dalla commissione regionale Antimafia che senti' sia il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque che la dirigente".