M5s, Di Maio candidato premier e tregua con Fico
Luigi Di Maio e' ufficialmente il candidato premier e capo politico del Movimento 5 Stelle. Senza alcuna suspence la proclamazione sul palco di Rimini e' arrivata con Beppe Grillo a lanciare il suo ' delfino' ma cio' che manca ad un passaggio di testimone annunciato e' il calore della compattezza e dell'unita' anche se richiamata a piu' riprese da tutti. Nel momento clou, infatti, non c'e' Roberto Fico sul palco anche se la tregua alla fine e' stata siglata. Il deputato ortodosso dopo giorni di silenzio ha scelto di non rompere e di non turbare la festa di Rimini: il chiarimento di massima c'e' stato nel backstage in un concitato faccia a faccia tra Fico e Di Maio; e poi due parole anche con Davide Casaleggio e uno scambio di pacche sulle spalle con Grillo.
Ma i fatti segnano la distanza: e' vero che Fico ha evitato (almeno fino ad oggi) di fare un intervento critico e ha disertato l'incontro previsto con i militanti al villaggio Rousseau ma poi si e' sfilato e soprattutto ha scelto di andare tra i gazebo a incontrare gli attivisti. Qui l'accoglienza e' stata calorosa e Fico ha finalmente rotto il silenzio di giorni: ha spiegato che non lascera' il Movimento, che "non ci sono correnti", che "candidarsi alle primarie non era un obbligo", che "il silenzio a volte e' importante" e che "nessuno mai mi ha vietato di stare sul palco" ha assicurato.
Ma poi a chi gli chiedeva se sosterra' Di Maio si e' limitato a rispondere: "Non si sostengono solo le persone ma si sostiene il Movimento. Questa e' la cosa principale". Poi sull'eventualita' che domani possa parlare dal palco ancora continua ad essere enigmatico: "Sara' una sorpresa".
Di Maio intanto si 'prende' il Movimento anche se assicura che il suo ruolo "e' di cambiare il paese non M5S" quasi a rassicurare chi teme un cambio di identita'. E poi elenca le sue priorita': da domani al lavoro sulla squadra di governo dove non conta che ci siano "figure tecniche o politiche ma persone capaci" e i nomi si sapranno prima delle elezioni; e ancora: "il giorno dopo le elezioni avremo il dovere di parlare anche con chi non ci ha votato e coinvolgerli in un progetto di governo".
Mentre sui numeri delle primarie online si limita a dire: "ci saranno polemiche sul numero dei votanti ma cio' che e' importante e' prendere milioni di voti alle prossime politiche per governare. Ce la mettero' tutta".
Grillo, che alla fine come al solito la butta in musica, ironizza sul capo politico: "Da domani il capo politico non avra' piu' il mio indirizzo, le denunce non arriveranno piu' a casa mia?". Ma poi serio assicura: "Io saro' sempre con voi. Io ci sono perche' non ne posso uscire, il Movimento ce l'ho dentro come il Dna". Alle primarie, con lo spettro dell'hacker che la notte scorsa ha svelato di aver violato ancora una volta il sistema, hanno votato alla fine poco piu' di 37mila. Gli aventi diritto erano circa 150 mila.