Centro commerciale confiscato in mano alla mafia: 5 arresti a Palermo
I militari della Guardia di finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno arrestato 5 persone, ritenute responsabili di intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e reale ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Ai domiciliari è finito l'amministratore giudiziario, il commercialista Giuseppe Miserendino incaricato di gestire un centro commerciale confiscato alla mafia e il commerciante cui l'attività economica era stata confiscata. Secondo gli investigatori, anche grazie alla complicità dell'amministratore giudiziario che, su incarico dell'autorità giudiziaria avrebbe dovuto gestire il centro commerciale, il proprietario, Giuseppe Ferdico, il "re dei detersivi" ,palermitano, finito in carcere, in passato processato per mafia e colpito dalle misure di prevenzione, avrebbe continuato ad avere il controllo sull'attività economica.
In cella sono finiti anche tre imprenditori: Francesco Montes, il gestore di fatto della società a cui l’amministratore giudiziario aveva affittato ufficialmente il centro commerciale; poi, Pietro Felice e Antonino Scrima, factotum di Ferdico. Pesante l'accusa contestata dal gip Walter Turturici a Miserendino: "Ha ridotto l'amministrazione giudiziaria a un mero simulacro".
La gestione di beni confiscati è già finita sotto i riflettori col caso Saguto, l'ex presidente della sezione misure di prevenzione indagata per corruzione insieme ad alcuni amministratori giudiziari.
(Nella foto Giuseppe Miserendino, nel riquadro Giuseppe Ferdico)