Omicidio Fragalà, testi in aula a Palermo: furono due gli aggressori
Furono due gli uomini che agirono in via Nicolo' Turrisi, a Palermo, il 23 febbraio 2010, per uccidere l'avvocato Enzo Fragala': uno colpi' con un bastone il penalista, appena uscito dallo studio, ferendolo a morte e provocandone il decesso, avvenuto tre giorni dopo, in ospedale; l'altro attese il killer e lo porto' via a bordo di uno scooter. Un terzo uomo - non visto dai testimoni che hanno deposto oggi al processo - porto' via il bastone usato dall'assassino e da lui lasciato per terra, poco distante dal luogo dell'aggressione. E' cio' che e' emerso davanti alla Corte d'assise di Palermo, che sta processando i sei presunti organizzatori ed esecutori del delitto, tutti uomini appartenenti al mandamento di Porta Nuova, quello che avrebbe deciso di "punire" Fragala' perche' avrebbe consentito ai propri clienti di fare ammissioni, quando le prove erano schiaccianti; un comportamento professionale poco gradito ai mafiosi, e che era valso, alla vittima, una fama da "sbirro".
Di fronte al collegio presieduto da Sergio Gulotta hanno deposto Stefania Glorioso, Viviana Friscia, Laura Rita Radicello e Tiziana Auriemma. L'udienza e' stata aggiornata al 30 novembre. Gli imputati sono Paolo Cocco e Francesco Castronovo, che secondo l'accusa - rappresentata dai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli - furono rispettivamente l'aggressore e l'uomo che lo porto' via con lo scooter, Salvatore Ingrassia e Antonino Siragusa, che sarebbero stati ripresi da una telecamera nei pressi del luogo del delitto, all'orario dell'aggressione, Antonino Abbate, pure presente in zona, sempre con funzioni di supporto logistico, e Francesco Arcuri, indicato come l'organizzatore di tutto.