Il Garante dei detenuti a Lampedusa, hotspot sotto esame
Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della liberta' personale Mauro Palma, oggi e' a Lampedusa per una visita all'hotspot dell'isola. La visita segue diversi episodi drammatici, dal suicidio di un giovane straniero, ai disordini della scorsa settimana con il ferimento di un carabiniere. Contemporaneamente, oggi il sindaco Toto' Martello si e' recato a Roma per un confronto con il ministro dell'Interno Marco Minniti. Tra gli incontri in programma per il Garante, quello con il questore. E fra gli obiettivi, spiega Palma, c'e' quello di valutare la situazione esistente, in relazione ai numeri degli ospiti e alle condizioni della struttura. L'altro aspetto e' quello della permanenza. Nell'hotspot e' prevista una permanenza massima di 48 ore per essere identificati e poi trasferiti o in una delle strutture per richiedenti asilo o in quelle che devono preparare al respingimento e al rimpatrio: "Molto spesso pero' avviene - dice Palma - che ci si rimanga troppo nell'hotspot, con conseguenti problemi ai migranti e alla comunita'. Cio' avviene anche perche' l'Italia, e il ministro dell'Interno in particolare, non hanno mai adottato una politica di forzare in qualche modo l'identificazione, ma piuttosto hanno inteso soprattutto far capire, far comprendere. E questo allunga i tempi. Si parte quindi da un principio positivo, ma si finisce per creare a volte una situazione difficilmente gestibile. Bisogna contemperare le diverse esigenze e questa visita vuole aiutare a fare questo".