Consulta Pro-Marzamemi, si dimette il presidente Pasquale Aliffi
Niente toni duri, né tanto meno accuse o attacchi mirati a destra e manca, solamente un comunicato dal sapore amaro che sa di rassegnazione. A Marzamemi, dopo anni di importanti battaglie a colpi di carte protocollate e richieste e incontri alla regione Sicilia, si è dimesso il presidente della Consulta Pro-Marzamemi dopo aver redatto di pugno un comunicato dove spiega le motivazioni che lo hanno indotto a lasciare la Consulta, con l'amarezza di non essere riuscito a dare ai pachinesi quello che gli spetta. I sogni del cavaliere Aliffi si perdono in quell'immenso mare che si chiama burocrazia e in quelle tempeste che si chiamano beghe politiche.
"Mi è d’obbligo fare una semplice considerazione -afferma Aliffi nel suo comunicato- di un argomento che non dovrebbe essere portato avanti solo da una associazione bensì dovrebbe risvegliare le coscienze e l’orgoglio dei tantissimi cittadini pachinesi che da secoli si sono prostrati succubi dei Nobili Netini dal tempo del feudalesimo". La vicenda risale all'eterno problema riguardante i territori appartenenti al comune di Noto nel piccolo borgo marinaro di Marzamemi - frazione di Pachino - e confinante con i territori di Noto all'interno del Borgo dove tra l'altro abitano i cittadini pachinesi. Per carità fin quì niente di strano, ma Marzamemi è sempre stata dei pachinesi e il cavaliere Aliffi a capo della sua consulta ha iniziato al sua lunga battaglia nel lontano 2004 ai tempi dell'amministrazione Barone, quando il Comune di Pachino ha aperto un contenzioso con il Comune di Noto riguardante 7.000 ettari circa di territorio (tantissimi fogli di mappa) che voleva annettersi in virtù della legge regione n° 30 del 2000. Il comune di Noto fa ricorso alla delibera del comune di Pachino e da lì le pratiche si perdono passando attraverso le vicissitudini delle amministrazioni Campisi, Bonaiuto, senza portare a termine l'importante missione dal sapore campanilistico (e per i pachinesi è giusto così).
Il Cavaliere Aliffi che da anni segue la vicenda con la consulta Pro-Marzamemi segue gli eventi con estremo interesse ma non riesce a cavare un ragno dal buco, anzi il sindaco Bonfanti non vede la faccenda di buon auspicio sopratutto per la sua immagine politica e di tutta l'amministrazione netina e con l'avvento dell'amministrazione Bruno a Pachino sembrava che qualche spiraglio si fosse aperto, ma ciò non accadde. Aliffi rimase nel tempestoso mare della burocrazia, delle promesse e delle continue posticipazioni delle riunioni senza nemmeno uno straccio di promessa o una certezza che Marzamemi e i pachinesi nel territorio netino prima o poi avrebbero ottenuto l'annessione al comune più vicino, cioè Pachino."A questo punto -continua Aliffi- vistomi preso in giro ancora una volta e non volendo mettere oltre la mia faccia per un sindaco che ha dimostrato alla fine di non credere in questo argomento, essendomi consultato con il direttivo dell’associazione, ho rassegnato le dimissioni della nostra associazione dalla Consulta Pro Marzamemi. Tutto ciò in attesa di un prossimo sindaco che, spero, tratti seriamente l’argomento che per chi non conosce a fondo la legge 30/2000 potrà sembrare di difficile attuazione mentre è di grande semplicità arrivare al Referendum, in un territorio dove i “residenti” in quel foglio di mappa che dovranno esprimersi sono tutti cittadini abitanti a Marzamemi e Pachino. Una vicenda dal sapore "italiano": solo la politica riesce a creare queste situazioni e chissà se un giorno riuscirà a sbloccarle.....chissà.
Giuseppe Campisi