Truffa: si spaccia per la sorella di Cantone, avvocatessa arrestata a Foggia
I carabinieri della Compagnia di Foggia, coordinati dalla locale Procura, hanno arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata continuata l'avvocatessa 53enne Maria Virginia Cantone, di Cervinara (Av), denunciando a piede libero per concorso altre due persone, un 58enne disoccupato dello stesso centro irpino, e una pensionata 70enne di Cautano (BN). L'avvocato Cantone e' stata fermata subito dopo aver ricevuto una busta contenente del denaro contante da due delle cinque sue vittime foggiane.
La coppia, nel marzo dello scorso anno, era stata avvicinata dall'avvocato presso un cantiere edile in provincia di Campobasso, dove erano in costruzione alcune abitazioni, una delle quali era stata da loro acquistata. Il legale, nella circostanza, aveva fatto credere loro che la societa' che era impegnata nei lavori e che aveva venduto l'appartamento fosse sull'orlo del fallimento e che loro, quindi, stessero per rimanere senza nulla in mano. A quel punto si era offerta di tutelarli assicurando che il fatto di essere la sorella del magistrato Presidente dell'Autorita' Nazionale Anticorruzione, le riservava normalmente un trattamento di riguardo in tutti i Tribunali. Addirittura, l'avvocato era riuscita a convincere una coppia dell'inadeguatezza di un risarcimento ottenuto a seguito di un'accertata negligenza di alcuni medici che aveva provocato una disabilita' al figlio durante il parto, facendosi affidare un apposito mandato per rivederne l'ammontare. A tutti l'avvocato chiedeva rimborsi e spettanze in contanti a fronte di sentenze favorevoli.
Il tutto e' proseguito fino ad una decina di giorni fa, quando i coniugi per primi caduti nella rete, insospettiti dal fatto che a tante rassicurazioni e vittorie non corrispondesse la possibilita' di incassare alcunche', hanno digitato il nome della loro legale in internet, scoprendo di essere stati raggirati. Nei giorni scorsi l'avvocato ha nuovamente contattato la coppia, pretendendo con un pretesto il versamento in contanti di 14.000 euro che ha consentito ai carabinieri di coglierla, con la collaborazione delle vittime, in flagranza del reato. E' da sottolineare che per risultare ancora piu' credibile, in alcuni casi, le vittime erano state contattate sul cellulare da un uomo che si e' presentato Raffaele Cantone e che questi non ha sorelle.