Intimidazioni col fuoco a Priolo, distrutto il Lido B64
Un incendio ha distrutto una struttura in legno, usata come bar e ristorante, appartenente ad uno stabilimento balneare a Marina di Priolo (Siracusa). Il rogo, che e' di matrice dolosa, e' scoppiato in nottata e sono stati i vigili del fuoco a spegnere il focolaio mentre le indagini sono condotte dai carabinieri della stazione di Priolo e della Compagnia di Siracusa. La pista privilegiata e' quella dell'avvertimento ma gli inquirenti devono accertare ancora la chiave di lettura del messaggio con il fuoco. La comunita' di Priolo si e' gia' mobilitata, organizzando in occasione della Pasquetta una raccolta fondi per consentire al proprietario di ricostruire il suo locale. Si allunga la striscia di intimidazioni agli imprenditori del Siracusa, con quello di questa notte salgono a tre gli episodi in poco meno di due settimane. Una scia distruttiva caratterizzata soprattutto da raid incendiari.
“Questa notte l’azienda di Luca Tricomi, giovane imprenditore di Priolo Gargallo, ha subito un grave incendio che ha provocato danni ingentissimi. A prescindere dall’esito delle indagini sulle cause del rogo, già in corso, a nome delle donne e degli uomini aderenti al progetto Prospettiva Priolo Gargallo esprimo la massima solidarietà e vicinanza per quanto accaduto”. A parlare è Alessandro Biamonte, ideatore del movimento civico Prospettiva Priolo Gargallo, commentando il grave evento accaduto nella notte al giovane imprenditore Luca Tricomi. “La gravità di quello che è successo – prosegue Biamonte – è amplificata dal fatto che in questi giorni tanti giovani di Priolo Gargallo stavano organizzando proprio in quel luogo una bella giornata da passare insieme in occasione del Lunedì di Pasquetta, con entusiasmo e spirito di comunità sul quale, con tutta probabilità, si è voluto infierire. Se dovessero essere confermati i sospetti che attribuiscono al rogo natura intimidatoria – continua Biamonte – si tratterebbe di un atto vigliacco molto grave, indice di una criminalità che dimostrerebbe ancora una volta l’intenzione di alzare il tiro per tentare di mettere sotto scacco le forze sane della nostra città. Questo però non lo possiamo più permettere – dichiara ancora Alessandro Biamonte – perché la coscienza civica della nostra città, insieme al grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine, impedirà a questi soggetti di trovare terreno fertile su cui attecchire, destinandoli all’unica fine per loro certa, ossia l’isolamento sociale e il giudizio inesorabile della giustizia. Non lasceremo certamente solo Luca Tricomi – conclude Biamonte – in questa occasione dimostreremo ancora una volta che la forza della nostra comunità è tale da superare, insieme, qualsiasi avversità”.