Mafia, il Comune di Pachino verso lo scioglimento? Arriva la commissione prefettizia
Il prefetto di Siracusa, Giuseppe Castaldo, ha disposto l'accesso al Comune di Pachino, per verificare l'infiltrazione nell'ente locale della criminalita' organizzata. E' l'inizio della procedura che porta, dopo un periodo di tre mesi (rinnovabile per altri tre mesi) all'eventuale scioglimento per mafia dell'ente locale. Il Comune di Pachino e' balzato alle cronache dopo alcune inchieste del giornalista Paolo Borrometi su LaSpia, fra le quali alcune che riguardavano gli intrecci mafia-politica. Nello scorso mese di settembre Borrometi denunciava che "il capomafia Salvatore Giuliano nel corso delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014 (con turno di ballottaggio il 9 giugno) tentava il 'colpo grosso': un sindaco da lui eletto e qualche consigliere vicino". Sono due i consiglieri comunali in carica a processo (operazione "Maschere nude", per diversi reati fra cui concussione in concorso) con il capomafia Salvatore Giuliano. I due consiglieri - secondo quanto denunciato nelle inchieste giornalistiche di Borrometi - "sarebbero stati determinanti, dopo un cambio di maggioranza, per diversi atti amministrativi del Consiglio Comunale". Questa mattina la commissione prefettizia si insediera' nel comune siracusano.
«Abbiamo sempre contrastato il malaffare e qualsiasi tentativo di illegalità nel Comune. Accogliamo con serenità la notizia dell’insediamento della Commissione prefettizia: ci darà la possibilità di accertare la legittimità di tutta l’attività di questa amministrazione». A dichiararlo è il sindaco, Roberto Bruno, a seguito dell’insediamento al Comune di Pachino della Commissione prefettizia che indagherà per capire se ci sono presupposti di condizionamento dell’attività dovuta a ipotesi di infiltrazione mafiosa in consiglio comunale. «Escludo – ha continuato il sindaco Bruno – ogni tipo di coinvolgimento della mia maggioranza ma non solo: sarà l’attività stessa della commissione che farà emergere l’integrità della condotta di questa amministrazione e la legittimità di tutti gli altri prodotti». La commissione avrà tre mesi di tempo, prorogabili per ulteriori tre mesi, in cui lavorerà sugli atti dell’ amministrazione.