Trapianti, al Spallanzani-S.Camillo nuovo fegato in paziente con Hiv
Prosegue con successo il programma di trapianti in pazienti Hiv+ del POIT - Polo ospedaliero interaziendale dei trapianti - dell'IRCCS Inmi Spallanzani e dell'Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, avviato 16 anni fa. Nei giorni scorsi un paziente co-infetto per HIV e HBV ed affetto da epatocarcinoma e' stato trapiantato di fegato con successo dal prof. Giuseppe Maria Ettorre, coadiuvato dal dott. Mario Antonini e dal dott. Gianpiero D'Offizi, e si trova attualmente in eccellenti condizioni generali.
La straordinaria efficacia delle terapie antivirali contro il virus HIV ed i virus epatitici HBV e HCV attraverso i nuovi farmaci cosiddetti "antivirali ad azione diretta" ha permesso di rivoluzionare il campo del trattamento delle infezioni virali del fegato prevenendo la reinfezione dell'organo trapiantato e mostrando una elevata tollerabilita' anche nei pazienti maggiormente compromessi. L'impiego di questi farmaci innovativi, in aggiunta, potra' permettere come gia' dimostrato un utilizzo di fegati HCV+ da trapiantare in riceventi HCV+. Ma anche per il virus HBV sono in fase di sperimentazione avanzata numerose molecole che agendo a diversi livelli nelle fasi del ciclo replicativo virale mostrano un profilo di efficacia assolutamente innovativo.
L'innovazione arriva anche dalle tecniche di rigenerazione epatica tramite perfusione "Liver Assist" ipotermica al quale viene sottoposto il fegato da trapiantare. Attraverso questa attivita' di ricondizionamento, la qualita' dell'organo che si consegna nelle mani dell'equipe chirurgica del POIT per essere trapiantato viene migliorata con risultati considerati eccellenti in termini di recupero funzionale del fegato. E grazie a tali innovazioni un numero sempre piu' crescente di pazienti HIV+ potra' accedere ad un percorso trapiantologico completamente efficace che invece fino a pochi anni fa era difficilmente realizzabile.