Amianto: Osservatorio, in Italia 6.000 decessi nel 2017
Le malattie collegate all'amianto (mesoteliomi, tumori del polmone, asbestosi) hanno provocato 6.000 decessi in Italia nel solo 2017 e decine di migliaia di nuovi malati. Nel resto del mondo i decessi sono stati 107.000, calcolati soltanto su quelle tre patologie. I dati sono contenuti nel "Libro bianco delle morti di amianto in Italia", presentato questa mattina dal presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto Ezio Bonanni, in una conferenza stampa-seminario promossa dall'Ona sul tema "Come la ricerca puo' sconfiggere i tumori da amianto: le ultime scoperte scientifiche". L'amianto provoca con assoluta certezza scientifica anche i tumori della laringe, dello stomaco e del colon. Le fibre, inoltre, provocano danni respiratori anche quando non insorge il cancro (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie). Nel 2017 in Italia i casi di mesotelioma sono stati 1.900 con 1.800 decessi; per l'asbestosi ci sono stati 600 decessi l'anno (stima conforme a quella dell'INAIL); per i tumori polmonari 3.600 decessi (40.000 nuovi casi in Italia, circa 33.000 decessi). L'Inail calcola quelli di origine professionale tra i soli assicurati nella misura del 5-7% di tutti i tumori polmonari (quindi un range da 2.000 a 2.800, cui debbono essere aggiunti i tumori del polmone da amianto causati in danno di chi non e' assicurato INAIL - per esempio i militari - e per le esposizioni non professionali, e poi di coloro che non fanno denuncia all'INAIL). Il totale e' 6.000 decessi nel 2017, anche non tenendo conto di tutte le altre patologie amianto. La quantita' di amianto da bonificare in Italia e' elevatissima: circa 40 milioni di tonnellate, tra materiale compatto e friabile. Alto anche il numero dei siti contaminati: quelli industriali sono circa 50.000; gli altri, tra i quali edifici pubblici e privati sono 1.000.000; i siti di interesse nazionale 40. Tra questi 40 che presentano tutti amianto, ce ne sono poi 10 che sono solo di amianto (come la Fibronit di Broni e di Bari; l'Eternit di Casale Monferrato, etc.). Le scuole esposte sono 2.400 (stima 2012 per difetto perche' tiene conto solo di quelle censite da ONA) con piu' di 352.000 alunni e 50.000 del personale docente e non docente; 1000 le biblioteche e gli edifici culturali, 250 gli ospedali. Inoltre circa 300.000 km di tubature della rete idrica hanno amianto, inclusi gli allacciamenti (tenendo conto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992, quando l'amianto veniva utilizzato in tutte le attivita' edili e costruttive). (AGI) Proposte dell'ONA: prevenzione primaria: bonifica amianto. Per eseguire la bonifica amianto, e' necessario coniugare la bonifica con la ristrutturazione e ammodernamento dei siti e delle strutture, comprese quelle industriali. Solo in questo modo i costi sono sostenibili. Inoltre, sono necessari incentivi e detrazioni fiscali, in modo tale che sia i privati che gli imprenditori possano essere agevolati nella bonifica. La bonifica, quindi, permette anche di ammodernare le strutture industriali, renderle piu' produttive e, al tempo stesso, piu' sicure. In questo modo si evitano esposizioni ad amianto e dunque si previene l'insorgenza di patologie asbesto correlate, con un risparmio in termini di vite umane e di risorse economiche, sia per spese sanitarie, che previdenziali e sociali. Proposte concrete per favorire la prevenzione primaria: utilizzo dei fondi strutturali europei; detrazioni fiscali / incentivi fiscali / credito di imposta nella misura del 75%, in favore degli imprenditori e dei privati. Possibilita' di cedere il credito di imposta in modo tale che anche le societa' in perdita possano intanto usufruire del credito stesso, recuperando le somme; Interventi concreti immediati: bonifica immediata di tutte le scuole con presenza di amianto (questa misura permetterebbe anche la contemporanea ristrutturazione delle scuole, molte delle quali prive di abitabilita'); bonifica immediata degli ospedali con presenza di amianto (cio' permetterebbe di ammodernare le strutture, renderle al passo con i tempi, etc.); bonifica acquedotti amianto. Questa misura permetterebbe di evitare le dispersioni di acqua potabile, che ammontano al 39%. prevenzione secondaria: sorveglianza sanitaria, diagnosi precoce e terapia tempestiva, unita alla ricerca scientifica. In questo modo e' possibile diminuire l'impatto dell'amianto sulla salute umana; fondi per la ricerca scientifica; detrazioni fiscali in favore delle case farmaceutiche che investono nella ricerca scientifica contro il cancro; creazione di centri di riferimento regionali amianto polispecialistici; prevenzione terziaria: dati epidemi.