"Pocket money" in ritardo: esplode la protesta di 15 migranti ad Avola
Tensione e paura ieri mattina nel centro d’accoglienza per migranti e rifugiati di via Ruggero Settimo-Cortile Arno, una delle strutture Sprar della città gestite dall’Associazione Santo Stefano Onlus. Poco prima delle 9 i circa 15 migranti ospitati nella struttura Sprar di cortile Arco di via Ruggero Settimo, hanno deciso di attuare una sorta di protesta collettiva per il ritardo del “ pocket money”, la “ diaria giornaliera” destinata ai richiedenti asilo e migranti per le piccole spese come il telefonino o i beni di prima necessità, barricandosi dentro la struttura e non facendo entrare i due operatori sociali della onlus ( un uomo e una donna) . Addirittura quando i due operatori hanno più volte chiesto di aprire la porta del centro di accoglienza, uno dei migranti è uscito fuori allo scopo di minacciare i due operatori , brandendo da poca distanza un coltello da cucina . Quando i due operatori hanno visto l’uomo avvicinarsi con il coltello, pare un profugo del Gambia, si sono allontanati di corsa per evitare problemi. Ritenendo la vicenda molto grave, anche sul piano della loro tutela e incolumità fisica. Sul posto è tornata la calma dopo qualche ora, non appena sono arrivati in soccorso gli agenti di polizia delle Volanti del Commissariato di Avola . Ai migranti è stato permesso di interloquire sulla problematica sollevata con la protesta con alcuni dipendenti dei Servizi Sociali del Comune, i quali tra non poche difficoltà hanno spiegato che il ritardo del pagamento del “ pocket money” è dovuto a motivi e problemi burocratici tra il Ministero dell’Interno e il Comune, relativi all’accreditamento delle somme. Comunque entro la prossima settimana la diaria giornaliera dovrebbe essere liquidata dal Comune tramite la cooperativa onlus che gestisce il centro Sprar.. Non è comunque la prima volta che il ritardo nella erogazione della diaria diventi motivi di protesta per i migranti. E nelle altre occasioni è intervenuta pure la polizia. Nella tarda mattinata i due operatori della onlus minacciati dal migrante con il coltello da cucina hanno presentato formale denuncia negli uffici del commissariato di polizia di Avola, i cui agenti intervenuti sul posto avevano già avuto modo di identificare lo stesso migrante del Gambia che avrebbe brandito il coltello contro ai terrorizzati operatori del centro . . Spaventati dalla “ rivolta” dei migranti, questa mattina, anche le tre o quattro famiglie residenti nel cortile Arno, i quali più volte in passato hanno segnalato alle autorità amministrative del Comune che il luogo non è confacente per ospitare un centro di accoglienza per rifugiati ( un piccolo cortile), ma anche il fatto che da quando è stato aperto il centro Sprar il loro quieto vivere soprattutto nelle ore serali e notturne è terminato dovendo un inferno. Uno dei residenti del cortile Arno è stato pure accusato di “ razzista” da un migrante, qualche tempo fa, dopo che l’uomo aveva chiesto di evitare di fare schiamazzi durante le ore pomeridiane e la notte. Il giovane gambiano che ha minacciato con il coltello gli operatori del centro accoglienza, probabilmente, pur se dopo ha chiesto scusa agli stessi operatori, verrà denunciato a piede libero.
A.D.A.