Palermo, Cassazione conferma l'assoluzione di Francesco Cascio
La sesta sezione della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Palermo contro la sentenza che un anno fa aveva dichiarato la prescrizione di due capi d'accusa e aveva assolto da un altro addebito l'ex deputato regionale siciliano Francesco Cascio, imputato di corruzione per alcuni presunti favori fatti a due imprenditori, titolari di un golf resort a Collesano (Palermo). A seguito di questa vicenda giudiziaria e della condanna in primo grado a due anni e otto mesi, a Cascio era stata applicata la legge Severino ed era stato per questo dichiarato decaduto dalla carica. In secondo grado la sentenza del Gup era stata riformata, con esclusione della responsabilita' del politico per i fatti meno antichi. Per la emissione di due decreti assessoriali, avvenuta invece tra il 2001 e il 2003, quando l'attuale imputato era assessore regionale al Turismo, la sentenza del collegio palermitano, presieduto da Adriana Piras, aveva stabilito che l'azione penale nei confronti di Cascio non potesse essere avviata perche' gia' prescritta all'epoca in cui i magistrati della procura di Palermo iniziarono a indagare, e cioe' nel 2011. L'esponente politico di Forza Italia era assistito dagli avvocati Nilo Caleca, Enrico Sanseverino, Roberto Mangano.