Sentenze "aggiustate" a Tar e Cga, inchiesta ad Agrigento
Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Agrigento, su mandato della Procura della Repubblica guidata da Luigi Patronaggio, ha eseguito tre decreti di acquisizione di atti e documenti presso il Tar di Catania, il Tar di Palermo e il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo. L'operazione e' stata eseguita nell'ambito della maxi inchiesta, in cui sono indagate oltre settanta persone, con l'accusa di avere fatto parte di una rete affaristica, composta da politici, professionisti e pubblici funzionari, messa in piedi per favorire Girgenti Acque, la societa' che gestisce il servizio idrico nella provincia di Agrigento destinataria di un'interdittiva antimafia il mese scorso, che avrebbe ricambiato mettendo a disposizione consulenze e posti di lavoro. I finanzieri, al comando del tenente colonnello Giuseppe Dell'Anna, hanno acquisito tutti i ricorsi amministrativi che vedevano coinvolti Girgenti Acque e le societa' del Gruppo Campione. Il sospetto e' che possano esserci state delle "sentenze aggiustate" per favorire il colosso imprenditoriale. Nell'inchiesta, con le accuse di associazione a delinquere, corruzione e altro, e' indagato pure l'ex alto magistrato amministrativo ed ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis. I militari avrebbero trovato alcuni provvedimenti, ritenuti di "grande interesse investigativo", emessi proprio da De Lipsis, in periodi precedenti la sua nomina a membro dell'organo di vigilanza di Girgenti Acque. I documenti sono adesso al vaglio del pool di magistrati della procura di Agrigento che si occupa delle indagini coordinato dall'aggiunto Salvatore Vella e dai pubblici ministeri Alessandra Russo e Paola Vetro.