A Riposto sequestrate oltre 6 tonnellata di pesce scaduto
“Confine Illegale”, questo il nome della maxi operazione messa in atto su tutto il territorio nazionale, dalla Guardia Costiera, iniziata a fine novembre e terminata il 30 dicembre, nel periodo in cui aumenta la richiesta di prodotti ittici da consumare sulle nostre tavole in occasione delle festività natalizie e di fine anno. Aumenta di conseguenza il rischio da parte del consumatore di acquistare prodotti ittici non sicuri o qualitativamente non aderenti alle sue aspettative o, ancora peggio, non perfettamente idonei al consumo umano. Gli obiettivi di tutta l’attività portata avanti dal Corpo delle Capitanerie di Porto sono, quindi, quelli di garantire la conservazione e lo sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni di piena sostenibilità economica, sociale ed ambientale a tutela dei consumatori, degli onesti operatori del settore e del made in Italy.
Nell’ambito dell’attività di controllo sulla filiera della pesca si sono impegnati pressantemente gli uomini e le donne dell’intero Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera – di Riposto, unitamente al personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Acireale, nell’effettuazione di diversificati e capillari controlli per tutto il territorio di giurisdizione, dalla costa all’entroterra, dallo sbarco in porto ai centri di grande distribuzione, ai vettori di trasporto, sino ai piccoli rivenditori e ristoratori.
L’azione da parte dei militari della Squadra di Polizia Marittima della Guardia Costiera di Riposto agli ordini del T.V. (CP) Anthea Campanella ha portato all’elevazione di sanzioni amministrative, per un importo complessivo di 115.000,00 euro e il sequestro amministrativo di oltre 6 tonnellate di prodotti ittici allo stato fresco e congelato rilevando quale violazione ricorrente la commercializzazione di prodotto ittico privo della prevista tracciabilità, detenzione e commercializzazione di prodotto ittico con data di scadenza superata, la pesca di prodotto ittico in quantità superiore a quella consentita, l’esercizio di attività di pesca in luoghi e zone vietate, nonché la pesca di prodotto ittico sottomisura.
A seguito dell’intervento dei veterinari dell’Asp di Catania - distretto di Giarre e Acireale, il prodotto ittico dichiarato commestibile è stato donato alle case famiglia e ad associazioni benefiche operanti in zona, mentre per il prodotto dichiarato non idoneo al consumo umano, circa 5 tonnellate, in quanto scaduto e senza tracciabilità, è stata disposta la distruzione.
I controlli continueranno durante tutto l’arco dell’anno sia presso i riveditori al dettaglio/ingrosso che nella ristorazione e, chiaramente, in mare sui pescherecci e sulle unità da diporto impegnate nella pesca non professionale.
Un’azione di contrasto decisa nei confronti di chi agisce in modo fraudolento a danno degli operatori onesti e a discapito dei consumatori, con lo scopo di sostenere il comparto pesca nazionale e assicurare, nel contempo, una filiera ittica virtuosa che garantisca ai consumatori l’acquisto di prodotti certificati e di qualità.