Palermo, "vagone della memoria" per vittime deportazione
Uno spazio museale all'interno di un vagone ferroviario simile a quelli utilizzati durante il nazismo per deportare milioni di persone tra ebrei, sindacalisti, oppositori politici, omosessuali, nomadi sinti, rom e jenisch, sacerdoti cattolici, testimoni di Geova, militari, intellettuali, nei campi di sterminio nazisti sparsi installati dal regime di Hitler in Polonia, in Austria, in Germania e nella ex Cecoslovacchia. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inaugurato il "vagone della memoria" in uno spazio ricadente nell'ex deposito delle locomotive di Sant'Erasmo in via Messina Marine. Ideatore del progetto è il giornalista palermitano Leone Zingales che circa tre anni fa ha coinvolto l'amministrazione comunale nell'iniziativa. All'inaugurazione erano presenti gli assessori comunali Andrea Cusumano e Giovanna Marano; per le Ferrovie e la Fondazione Fs l'ingegnere Agostino La Ciura ed il dirigente Mario Silvestri "Il 'vagone della memoria' rende omaggio a tutte le vittime del nazismo e ci aiuta a riflettere sul passato ma anche sull'oggi. Grazie dunque a Leone Zingales che ha voluto donare questo progetto alla città - ha detto Orlando - all'intera Sicilia oserei dire, e che ancora una volta ci ha messo impegno e passione civile per raggiungere un obiettivo importante come per il giardino della memoria e e per il giardino della libertà di stampa. Per non dimenticare". All'interno del vagone, in futuro, sarà allestita la mostra permanente sui lager nazisti che Zingales, con il patrocinio del Comune, propone già dal 2016. La quarta edizione è stata inaugurata ieri ai Cantieri culturali alla Zisa e resterà aperta al pubblico sino al 30 gennaio nella sala ridotto del cinema De Seta.