L'omicidio di Angelo Carità a Licata, imputato condannato all'ergastolo
Il gup del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha condannato all'ergastolo Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni, pregiudicato di Ravanusa (Ag) finito in carcere il 2 ottobre dell'anno scorso con l'accusa di essere il killer che il 2 aprile precedente, giorno di Pasquetta, uccise a Licata (Ag) il coetaneo Angelo Carità (nella foto) che era stato condannato in primo grado al carcere a vita per omicidio, ma libero per decorrenza dei termini. Cavallaro è stato riconosciuto colpevole di avere messo a segno il delitto che sembrerebbe collegato all'omicidio commesso a sua volta da Carità anche se, in realtà, la circostanza non è stata del tutto messa a fuoco. La pena decisa dal giudice è la stessa che era stata proposta al termine della requisitoria dal pubblico ministero Chiara Bisso. Cavallaro, difeso dall'avvocato Antonino Casalicchio, dovrà risarcire anche i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Salvatore Manganello. Il giudice ha disposto anche una provvisionale di 20 mila euro per la moglie di Carità. La scelta processuale del giudizio abbreviato, chiesta dal suo difensore, non gli ha evitato il carcere a vita in considerazione delle aggravanti e dell'ulteriore accusa legata al possesso illegale dell'arma.