Paradosso calcio a Siracusa, gli azzurri 'volano' ma il De Simone resta 'sbarrato'
Chi è nato con la fede azzurra, continua a mantenerla, anche se c'è da fare i conti con una categoria, quella della Promozione, che onestamente sminuisce, il vecchio blasone del leone. Il patron della società, Gaetano Cutrufo, con le gestioni in serie D e Lega Pro, costate una barca di soldi e mai realmente sostenute dalle forze imprenditoriali e commerciali siracusane e dalla maggior parte dei tifosi, anche lui 'azzurro' fino al midollo, ci ha rimesso la faccia partendo quasi da zero. E se il credo non si abbandona mai, la nuova generazione dei tifosi, ha il diritto di manifestare il proprio affetto alla squadra. Ma c'è l'impedimento stadio. La squadra è costretta a non avere il pubblico, nonostante il secondo posto in classifica e un recente 8 a 0 rifilato domenica alla Don Bosco. La presidente del club azzurro, Simona Marletta, ha sempre parlato di rilancio del calcio a Siracusa. L'obbiettivo per il patron, è quello del salto di categoria in Eccellenza. Domenica prossima gli azzurri affronteranno in trasferta il Pozzallo in una gara di vertice del campionato. Alcune centinaia di tifosi non lasceranno da sola la formazione guidata da Scifo.
Ed il fattore stadio? "Abbiamo vinto il bando per la gestione del De Simone - ha detto la presidente Marletta - credo che oramai siamo alle battute finali su questa vicenda, aspettiamo soltanto che si riunisca la Commissione di vigilanza per avere il nulla osta. Sono fiduciosa e credo che dalla prossima partita interna (Caltagirone 2 febbraio) si possano riaprire i cancelli del vecchio Vittorio Emanuele III".