Da Palermo a Portopalo di Capo Passero operatori del turismo in 'rivolta'
Proteste in Sicilia dei commercianti e degli operatori della ristorazione e dell’accoglienza turistica. Sono centinaia i commercianti che hanno già aderito all'iniziativa lanciata su Facebook. Ieri sera a Palermo tanti locali, tra pub, bar e ristoranti, hanno riacceso le luci nelle strade della movida aderendo all'iniziativa #RisorgiamoItalia, il flash mob promosso dall'associazione Movimento Imprese Ospitalità.
A pochi giorni dal 4 maggio, data stabilita dal governo nazionale per una prima progressiva riapertura delle attività dopo il lockdown degli ultimi mesi, si lancia con forza il grido di allarme da parte degli operatori del settore che forse più degli altri sta subendo gli effetti dell’epidemia Covid 19. Una crisi che va aldilà di ogni previsione, senza che ci siano state ad oggi delle risposte chiare da parte dello Stato. Dopo l’allarme lanciato dallo chef Natale Giunta, noto per la sua partecipazione a programmi televisivi, titolare di due attività nel centro del capoluogo siciliano, arrivano le proteste dei commercianti di Trapani a sottolineare lo stato di incertezza e la mancanza di aiuti che provocherà la chiusura definitiva di molti locali e alberghi.
Malcontento che arriva anche da Portopalo, nella estrema parte meridionale della provincia di Siracusa, dove il Comitato Spontaneo Turismo Portopalo e Capo Passero, Covid 19, ha riunito i titolari di imprese turistiche di uno tra i territori più visitati nel periodo estivo. Questa mattina la protesta è arrivata davanti agli edifici comunali con la consegna simbolica al sindaco, Gaetano Montoneri, delle chiavi degli esercizi commerciali, chiusi da oltre un mese. “In questo periodo di estrema crisi economica, ci siamo riuniti in una chat – a parlare è Gabriele Scala titolare dell’albergo Perseo a Portopalo - ed abbiamo deciso insieme di protestare con forza tramite il gesto simbolico della consegna delle chiavi dei nostri locali. Ci troviamo di fronte ad una crisi senza precedenti con tutte le attività chiuse, e con prospettive non rosee al momento della riapertura, quando dovremo necessariamente adottare misure restrittive a tutela della salute che diminuiranno il numero degli avventori”. I dipendenti sono in cassa integrazione, ma non hanno ricevuto ancora i contributi previsti, i fornitori reclamano il pagamento delle fatture e la liquidità è esaurita. “Viviamo di turismo stagionale e si prospetta un’estate di enormi difficoltà che si aggraverà ulteriormente in inverno, periodo di chiusura. Il Governo deve risponderci, chiediamo allo Stato immediata liquidità per il pagamento delle spese vive e contributi a fondo perduto per la sopravvivenza delle imprese”. Se i gestori del comparto avvertono uno Stato “contro”, massima solidarietà vi è stata dal primo cittadino di Portopalo: “Ringraziamo il comune per essersi messo a disposizione, con tutta la Giunta e l’intero consiglio comunale”- conclude Scala.
Anita Crispino