Papa Francesco: " La mondanità è il peggiore dei mali, anche per la Chiesa"
Papa Francesco mette in guardia dallo spirito del mondo, dallo spirito della mondanità, che "vuole corrompere la Chiesa" e che e' "un modo di vivere di tanti che si definiscono cristiani". Mondanità che "ha valori superficiali" ma non bisogna confonderla con "superficialita' di vita" perche' "e' una proposta di vita che non ha niente di superficiale. Ha radici profonde ed entra dappertutto, anche nella Chiesa", diventando il "suo peggior male". Una cultura dell'effimero, "dell'apparire", del "maquillage", "camaleontica", "dell'usa e getta" secondo le convenienze. "Le preoccupazioni del mondo affogano la fede", avverte il Pontefice che fornisce l'"unica medicina" alla mondanità: la fede in Gesù che "non significa essere fanatici, non vuol dire non dialogare con gli altri".
Commentando un brano del Vangelo in cui Gesu' parla dello spirito del mondo che odia Lui e i suoi discepoli, il Pontefice nell'omelia spiega cosa e' questo spirito del mondo: "E' una proposta di vita, e' la mondanita'. Qualcuno pensa che la mondanita' sia 'fare le feste'... La mondanita' - sottolinea Francesco - e' una cultura. Una cultura dell'effimero, dell'apparire, del maquillage. Una cultura dell'oggi sì, domani no... una cultura che ha valori superficiali, che non conosce fedelta' perche' cambia a seconda delle circostanze e negozia tutto. Questa e' la cultura della mondanita' - prosegue il Papa -. E' una cultura dell'usa e getta a seconda di come convenga, una cultura senza fedelta' non ha radici ma e' un modo di vivere", un modo di vita "di tanti che si dicono cristiani, sono cristiani ma sono mondani". Ma la mondanità "e' il peggiore dei mali della Chiesa", aggiunge il Pontefice che cita le ultime tre pagine della 'Meditazione della Chiesa' di padre Henri De Lubac. "La mondanita' spirituale - rimarca - e' un'ermeneutica di vita, e' un modo di vivere, anche di vivere il cristianesimo e per sopravvivere davanti alla predicazione del Vangelo, odia, uccide". "E' curioso - continua -, qualcuno puo' dirmi 'Ma Padre questa e' una superficialita' di vita'. Non inganniamoci. La mondanita' non e' niente di superficiale. Ha radici profonde". E' "camaleontica, cambia, ma la sostanza e' la stessa: e' una proposta di vita che entra dappertutto anche nella Chiesa. L'ermeneutica mondana, il maquillage, tutto si trucca per essere cosi'". Ma c'e' "una medicina contro lo spirito della mondanita'", sottolinea Bergoglio: la fede, "lo scandalo della Croce, di Cristo morto e risorto per noi". "E questo non significa essere fanatici". "Chiediamo allo Spirito Santo - e' la sua preghiera conclusiva - la grazia di discernere cosa è mondanità e cosa e' Vangelo per non lasciarsi ingannare, perchè il mondo ci odia perchè il mondo ha mandato Gesù e Gesù ha pregato il Padre affinchè ci difendesse dallo spirito del mondo".