Il calcio riparte con la Coppa, Pioli: "Sarà un Milan alla pari con la Juve"
Ribaltare l'1-1 dell'andata e raggiungere la finale di Coppa Italia per calmare le acque agitate e lasciare aperto l'ultimo, minuscolo, spiraglio per la riconferma. Secondo Pioli il confronto di ieri a Milanello tra Gazidis e i senatori della squadra, con Ibrahimovic in netto contrasto al piano progettuale del club e pronto a lasciare il club a fine stagione per una nuova avventura, "è servito" a spronare gli animi e non avrà un effetto boomerang: parlare in maniera "chiara e diretta", per il tecnico, resta sempre "la cosa migliore da fare", anche di fronte a "idee molto diverse". Tesi comprensibile ma la cui riprova sarà immediata: domani sera sul campo dello Juventus Stadium, campo tabù ma porta d'accesso per l'ultimo atto della Coppa Italia, vero obiettivo della società per ritornare al volo in Europa dopo la dolorosa esclusione di un anno fa per le violazioni del Fair Play Finanziario. "Difficilmente - spiega Pioli, sempre molto vago a parlare di futuro per via dello spettro Rangnick, il prescelto della proprietà per l'ennesima rifondazione - a due mesi dalla fine della stagione ho mai conosciuto il mio futuro, l'obiettivo è dare il massimo e ottenere il massimo per riportare il Milan in Europa". I precedenti a Torino non sono incoraggianti (undici sconfitte e appena un pareggio) ma Pioli ricorda i due scontri diretti stagionali, sottolineando quanto il Milan abbia sempre giocato "alla pari" contro i campioni d'Italia: "In entrambi i casi siamo usciti dal campo con qualche rimpianto per il risultato. Se loro, finora, hanno trovato la stoccata vincente nel momento giusto, dovremo essere bravi noi questa volta a trovarla. Partiamo alla pari, abbiamo uno svantaggio di risultato ma abbiamo le qualità per giocarcela". Tante saranno le incognite: le condizioni fisiche dei giocatori, l'assenza di ritmo-gara nelle gambe dopo tre mesi dall'ultima partita ufficiale, la reazione emotiva allo stadio senza pubblico. "Riprendere a giocare è la cosa più importante e va fatto in sicurezza. L'assenza del pubblico è un danno enorme ma il male minore, non si può fare altrimenti. Noi abbiamo pagato lo scotto contro il Genoa e dovremo fare tesoro di quella esperienza. E' un peccato, giocare senza i tifosi avversari che mi danno sempre tanta energia e carica". La formazione per Pioli è presto fatta e ad una rosa ridotta già ai minimi termini si aggiunge la defezione di Musacchio per un'infiammazione alla caviglia: "Nessuno sarà al 100%, nemmeno i nostri avversari. Paquetà è uno di quelli che si è presentato meglio e sta molto bene". A lui, Bonaventura e Calhanoglu il compito di supportare Rebic per segnare il gol che potrebbe aprire la strada alla finale di fronte agli stati generali al gran completo: per la prima volta dal licenziamento di Boban saranno infatti presenti allo stadio sia Gazidis che Maldini - ieri assente a Milanello perché sottoposto ad un piccolo intervento per calcoli renali - per dare una parvenza di tranquillità in questo clima di continua tempesta.