La siepe della villa del sindaco di Gela a fuoco, la criminalità non c'entra
Non è stata la criminalità a incendiare la siepe di recinzione della residenza estiva del sindaco di Gela, Lucio Greco, ma un errore del vicino che non ha saputo controllare il fuoco mentre bruciava sterpaglie e potature della propria villetta. Lo ha reso noto lo stesso Greco, che ha tirato un sospiro di sollievo e ha voluto ringraziare quanti gli hanno espresso sincera solidarietà e sostegno, tra cui i vertici dell'Anci Sicilia. Greco ha apprezzato la lealtà del vicino che si è assunto, anche se con una settimana di ritardo, la responsabilità del danneggiamento e lo ha invitato a recarsi dalla polizia per i dovuti chiarimenti. All'inizio di giugno, il sindaco aveva denunciato sospetti tentativi di condizionamenti mafiosi nella vita pubblica gelese ad opera di personaggi che pur se implicati in fatti di mafia potevano godere dell'appoggio di uomini di potere a vari livelli.