Esultano dopo agguato su Tik Tok: 11 indagati dalla Procura di Bologna
Un agguato pianificato via social e celebrato con un video su TikTok in cui gli autori esultano all'interno di un'auto, con tanto di colonna sonora e di scritta in sovraimpressione: "Ak-47-gang" "Italy-Bologna". E' uno degli elementi che ha consentito alla Polizia di Stato di Bologna, coordinata dalla procura locale e dalla procura per i minorenni, di individuare i membri di un "gruppo criminale" responsabile di alcuni episodi di particolare violenza che hanno interessato la citta' nell'ultimo anno. La banda, composta da 11 giovani pachistani - cinque dei quali minorenni - e' accusata in particolare di due aggressioni, una delle quali aventi le caratteristiche di una vera e propria spedizione punitiva, con armi da taglio e corpi contundenti. Agli indagati vengono contestati in concorso i reati di lesioni aggravate, rapina e possesso ingiustificato di armi.
primo fatto, risalente all'agosto 2019, avvenne nella centralissima via Indipendenza, dove un diciannovenne di origine rumena venne accoltellato alla schiena, riportando ferite guaribili in 30 giorni. Il personale del Commissariato "Due Torri - San Francesco" individuo' come responsabili due pachistani maggiorenni identificando altre 10 persone presenti. Il secondo fatto, verificatosi nel dicembre all'interno di Giardini di Corticella, nella prima periferia felsinea, vide vittime tre giovani pachistani accerchiati e poi aggrediti con tirapugni, catene e coltelli da un gruppo di circa 15 ragazzi. Uno dei feriti, un ventenne, racconto' agli inquirenti di essere caduto in un agguato pianificato dopo essere stato contattato tramite Facebook da due profili che gli avevano intimato di interrompere la sua relazione con una ragazza della sua stessa etnia. Per risolvere la questione, gli venne dato appuntamento per il giorno dopo al parco, dove si presento' accompagnato da due connazionali. Il giovane ed uno dei suoi amici riportarono ferite multiple con prognosi di 15 giorni, mentre il terzo riusci' a fuggire e trovare riparo in un bar. Il ventenne spiego' anche di essere stato rapinato di una significativa somma in contanti. La Polizia postale, incaricata delle indagini tecniche finalizzate all'analisi delle immagini acquisite con la collaborazione delle vittime sui social network (Instagram, Facebook e TikTok), e' riuscita ad isolare 10 profili non immediatamente riconducili a persone reali. In particolare, sulla piattaforma TikTok e' stato analizzato un video riproducente alcuni indagati esultanti in auto, corredato della scritta "Ak-47-gang" "Italy-Bologna". E proprio quest'ultima indicazione ha permesso di individuare ulteriori correlazioni tra tutti i profili in quanto accomunati dal medesimo segno identificativo del gruppo d'appartenenza.
Le foto acquisite dalle varie identita' virtuali sono risultate compatibili con i caratteri fisionomici delle persone indicate dalla vittima. E successivamente le immagini estrapolate dai profili social sono state comparate con quelle presenti negli archivi di Polizia attraverso un software specificamente progettato per il riconoscimento facciale, giungendo ad una compiuta individuazione dei responsabili delle aggressioni. Dalle indagini sono emersi elementi che hanno confermato l'esistenza di un gruppo identificato con l'immagine e la sigla del fucile automatico AK 47: simbolo che alcuni dei membri presenta, peraltro, tatuato sull'avambraccio. Tali elementi, ricorrenti in entrambi gli episodi, hanno consentito di attribuire i fatti-reato agli stessi soggetti. Le due procure hanno pertanto emesso un decreto di perquisizione nei confronti di 11 pakistani, 5 dei quali minori, ritenuti responsabili di entrambi gli episodi. Perquisizione che ha consentito di trovare importanti elementi a conforto della tesi investigativa, tra cui una pistola giocattolo, un tirapugni ed un coltello. Anche dalla perquisizione informatica effettuata sui cellulari degli indagati sono emersi elementi d'interesse, in particolare le diverse chat di gruppo sulle principali piattaforme social, a riprova dei collegamenti tra i membri e "luogo" (virtuale) dove i ragazzi si sono scambiati molteplici messaggi prevalentemente nella loro lingua madre.