Modica, la minoranza in Consiglio: modificare le regole sulla democrazia partecipata
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Modica, con i soli voti della maggioranza, con il voto contrario e le forti proteste della minoranza, è stato approvato il Regolamento per la destinazione dei finanziamenti regionali con forme di democrazia partecipata ai sensi dell’art. 6, comma 1, della L.R. n 5/2014. Un regolamento che della partecipazione ha soltanto il nome, infatti, mentre la legge regionale in materia e gli altri riferimenti esplicativi prevedono la possibilità per i cittadini di poter presentare piccole idee/progetti pubbliche da finanziare col 2% dei trasferimenti regionali (circa 50 mila euro l’anno), questo regolamento appena approvato, di fatto, toglie al cittadino questa possibilità, lasciandola nelle mani dell’Amministrazione Comunale. Insomma, dopo che questa Amministrazione ha dovuto restituire nel 2016 tali fondi alla Regione per mancato utilizzo e dopo che negli anni successivi li ha utilizzati senza alcun suggerimento dei cittadini, adesso predispone un regolamento a proprio uso e consumo per limitare la partecipazione di chiunque alla presentazione di piccole opere pubbliche in tutta la città.
In merito, il Consigliere, Marcello Medica, ha chiesto quale fosse il senso di un tale regolamento che toglie ai cittadini la possibilità di presentare idee/progetti e quindi limita la partecipazione democratica alla vita della città. Inoltre, ha dichiarato il suo voto contrario, non registrando peraltro alcuna apertura da parte della Maggioranza che ha bocciato tutti gli emendamenti presentati dal M5S e da Modica 2038, ed ha annunciato che s’impegnerà a cambiare il regolamento appena approvato per consentire ai cittadini di partecipare, apportando il proprio contributo.
Il Consigliere, Salvatore Poidomani, nell’illustrare gli emendamenti presentati ha avuto modo di valutare che ad ogni cittadino dev’essere data la possibilità di presentare un progetto; caso mai nella fase di valutazione la commissione soppeserà il valore pubblico e non privato del progetto proposto. Inoltre ha evidenziato che gli emendamenti vanno valutati articolo per articolo e non complessivamente come ha scritto nel suo parere il Segretario Generale.
Il Consigliere, Tato Cavallino, ha avuto modo di rimarcare che è la legge a dire che ogni cittadino, o ogni associazione, può presentare progetti e che questo è il senso principale della democrazia partecipata. Si tratta di somme irrisorie e nessuno potrà aspirare a un interesse privato nel presentare un’idea progetto. Poi in fase di valutazione saranno stimati i progetti da parte dell’Amministrazione.
La Consigliera, Ivana Castello, ha chiesto la modifica, in senso partecipativo, del progetto di Regolamento. Ha prima chiesto, all’assessore Aiello che ne aveva presentato l’iniziativa, copia della Circolare che l’Amministrazione aveva mancato di consegnare ai consiglieri. Ha chiesto cinque minuti di sospensione per poterla leggere ma la maggioranza si è opposta; l’ha poi letta in aula, evidenziando con parole proprie della circolare, come «la democrazia partecipata» costituisse «uno strumento di democrazia diretta che, pur non avendo una funzione normativa si pone quale forma di integrazione dei mezzi previsti per l’assunzione delle decisioni politiche da parte degli amministratori pubblici». Ha contestato più volte le affermazioni dell’assessore Aiello, soprattutto laddove quest’ultimo aveva sostenuto una restrizione della partecipazione dei cittadini per esigenze proprie del procedimento di approvazione del bilancio comunale. Si è ripromessa di tornare sul tema poiché, ha sostenuto, la norma regionale prevede il coinvolgimento della popolazione «nella scelta degli obiettivi e delle modalità di spesa delle risorse pubbliche per interventi sul territorio». Il Consigliere, Mommo Carpentieri, ha rimarcato il mancato rispetto del Regolamento del Consiglio Comunale allorché, ogni qualvolta si procede alla votazione di più emendamenti, come avvenuto in questo caso, si opta per la loro votazione complessiva e non separatamente come invece occorre procedere nel rispetto delle norme regolamentari.
La Minoranza consiliare ha annunciato che farà di tutto per modificare questo regolamento sulla democrazia partecipata che, di fatto, ostacola la partecipazione e lascia nelle mani dell’Amministrazione anche questi pochi spiccioli di fondi regionali.