A Troina torna l'incubo del covid: 31 positivi all'Oasi: 49 in paese
Torna lo spauracchio del coronavirus a Troina, in provincia di Enna. Sono in 31 i positivi che riaccendono un focolaio all'interno dell'Irccs per disabili mentali. L' Oasi è finita sotto inchiesta ad aprile, dopo cinque morti e 162 contagiati, per le ipotesi di omicidio colposo ed epidemia colposa per la diffusione del Covid-19. Per gestire l'emergenza la Regione aveva anche inviato infermieri e medici dell'Esercito e della Marina.
Adesso i contagiati a Troina sono 49, di questi 31 solo nell'Oasi e nel solo reparto che ospita degenti con patologie psicomotorie che si trova in un plesso distaccato: Villa Ester. I sintomi sembrerebbero molto lievi: tutti e 27 i pazienti risultati positivi sono ancora nella struttura mentre i 2 operatori sanitari (un infermiere e un Oss) e i 2 manutentori che lavorano per una ditta esterna sono in isolamento nelle loro case. Nessuno è stato ricoverato in ospedale. "Si era risolto tutto, dopo il caso di marzo. So di questi nuovi contagi ma non ho ancora notizie ufficiali dall'Asp", dice il sindaco di Troina, Franco Venezia.
Il focolaio è scoppiato cinque giorni fa, quando è arrivato il tampone positivo di un infermiere che da due giorni era rimasto a casa perché aveva i sintomi dell'influenza. L'operatore sanitario sarebbe andato a lavoro senza sapere di essere positivo. C'è amarezza nelle parole del presidente dell'Oasi, don Silvio Rotondo: "Il livello di guardia è molto alto con tamponi per tutti coloro che si ricoverano ma non possiamo controllare la vita privata dei dipendenti. Alcuni atteggiamenti imprudenti siamo noi a doverli subire".
Mentre a marzo il paese era rimasto intoccato, adesso il virus è uscito dalla struttura e ha già colpito 18 residenti. "C'è un grande dispiacere dopo lo sforzo fatto nei mesi scorsi - continua don Rotondo -. Con la magistratura abbiamo collaborato fin dal primo momento dell'inchiesta. Nella nostra struttura c'è il termoscanner e percorsi definiti. I tamponi già fatti sono all'incirca tremila. Sul personale vengono eseguiti periodicamente. I dispositivi sono tutti a norma".