Catania, il deputato all'Ars Sammartino (IV) indagato per corruzione elettorale
Inciampa nuovamente in un'inchiesta su mafia e politica il deputato regionale e presidente della commissione cultura dell'Ars Luca Sammartino, catanese, mister preferenze alle regionali del 2017 con 33 mila voti che è tra i 38 indagati dell'inchiesta antimafia "Report" della Dda di Catania, per corruzione elettorale. Il politico trentacinquenne è destinatario di un avviso conclusioni indagini in cui viene contestato uno scambio col boss Girolamo 'Lucio' Brancato, esponente di spicco della frangia del clan Laudani capeggiata da Orazio Scuto. Voti in cambio di favori. Secondo la ricostruzione investigativa il politico avrebbe trovato "un posto di lavoro a un nipote di Brancato alla Mosema, società di Mascalucia a partecipazione pubblica per la gestione di rifiuti" e "lo spostamento di una cabina telefonica nei pressi della pizzeria di sua moglie a Massa Nunziata frazione di Mascalucia". L'inchiesta della guardia di finanza catanese che ha portato a 18 ordinanze cautelari per mafia, estorsioni, usura, turbativa d'asta, armi, ha alzato il velo sulla cosca Laudani e ha scoperto che durante la sua detenzione nel carcere di Caltanissetta, tra il 2016 ed il 2019, Scuto, 61 anni, ritenuto il reggente del clan ad Acireale, impartiva ordini ai suoi sodali con pizzini nascosti nelle confezioni di succhi di frutta o barrette di cioccolato, che venivano portati fuori dalla struttura grazie all'aiuto della figlia Valentina. Sia Scuto che la figlia hanno ricevuto l'ordinanza di custodia in carcere. L'indagine ha messo a fuoco la figura di un ex pugile, Giacomo Cageggi, 40 anni, che sarebbe stato più volte protagonista di spedizioni punitive armate e intimidazioni nei confronti di clan rivali. Su Sammartino pende già una richiesta di rinvio a giudizio (udienza preliminare il prossimo 23 febbraio) sempre per corruzione elettorale. Con il parlamentare, ex Pd ora Italia Viva, sono indagate altre sei persone per la presunta compravendita di voti per le regionali 2017 e le politiche 2018 quando era candidato alla Camera. Per l'accusa avrebbe promesso posti di lavoro e trasferimenti in cambio di voti per se' e per altri esponenti politici a lui vicini. Il deputato era stato coinvolto in un' altra inchiesta, poi archiviata della procura catanese, su presunte irregolarità in un seggio speciale allestito nel centro assistenza per anziani Maria Regina di Sant'Agata li Battiati per le regionali. Sulla nuova inchiesta il legale di Sammartino, Carmelo Peluso, ha detto: "Ci difenderemo in maniera adeguata appena conosceremo i dettagli della contestazione". Il deputato regionale dice di aver appreso "dagli organi di stampa" la notizia. "Sono consapevole di non aver commesso alcun reato - ha spiegato - Quando avrò contezza degli atti, sarò in condizione di replicare e mi difenderò adeguatamente".