Tribunali siciliani soppressi, appelli e lettere ai politici: le risposte che sembrano rebus
La vicenda dei Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del 2013 continua a far registrare appelli e lettere a rappresentanti politici nazionali e locali; promesse di interventi e di “interlocuzioni”; comitati e coordinamenti. Ad aspettare una soluzione o, quanto meno, una risposta frutto di buon senso e di onestà intellettuale, ci sono trenta sedi giudiziarie soppresse in Italia. Tre di queste sono in Sicilia: a Modica, a Nicosia e a Mistretta.
Particolarmente ricca di iniziative la storia del Tribunale di Modica che era ospitato in un edificio modernissimo, costato quasi 12 milioni di euro, chiuso e inutilizzato. A parole c’è stata una mobilitazione generale ma i risultati sono stati deludenti malgrado anche alcune “missioni” a Roma allo scopo di sensibilizzare il ministro della Giustizia, il siciliano di Mazara del Vallo, Alfonso Bonafede.
Confidando nel fatto che il titolare del dicastero appartiene al Movimento 5 Stelle, rappresentanti politici locali pentastellati si sono spesi per ottenere almeno un confronto. Niente di tutto questo.
L’ultimo capitolo lo ha scritto – anche nel senso stretto della parola – il consigliere comunale di Modica del M5S, Marcello Medica che ha inviato una lettera al sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, chiedendo consigli sulla riapertura del Tribunale di Modica, o sull’utilizzazione dei locali, o, ancora, come ultima ipotesi, sulla eventuale liberazione dei locali dal vincolo dell’uso giudiziario fino al 2023. La risposta di Ferraresi, 33 anni, originario di Cento, in provincia di Ferrara, è arrivata ed è stata resa nota dallo stesso Medica. “La problematica – scrive la segreteria di Ferraresi - relativa alla riapertura del Tribunale di Modica, rientra nell’ambito della geografia giudiziaria. La modifica di tale assetto non può coinvolgere un singolo tribunale ma deve rientrare nell’ambito di una valutazione generale ed organica dell’intero territorio. La segnalazione verrà valutata e presa in considerazione solo quando il Ministero interverrà. Visto il particolare e difficile momento storico non credo che tale problematica sia affrontabile nell’immediato”.
“Per quanto riguarda, invece, il riutilizzo e la destinazione dell’edificio del tribunale di Modica, ormai chiuso – scrive il sottosegretario - La invito a contattare la segreteria del sottosegretario Giorgis che ha la delega sulla edilizia giudiziaria, e segnalare allo stesso la problematica per valutazione e istruttoria”.
La palla, adesso, passa ad Andrea Giorgis, 55 anni, deputato torinese del PD, professore ordinario di Diritto costituzionale.
Il consigliere comunale del M5S annuncia, quindi, che si rivolgerà al sottosegretario Giorgis per sottoporgli due soluzioni: la disponibilità dei locali come sede distaccata del Tribunale di Ragusa e, ove ciò non fosse possibile, lo svincolo dall’esclusivo uso giudiziario per renderli disponibili per altre importanti funzioni pubbliche. Quest’ultima soluzione significherebbe, però, abbandonare ogni speranza sia per la riapertura del Tribunale di Modica che per l’utilizzazione del Palazzo di giustizia.
L’auspicio è che il sottosegretario risponda a stretto giro proponendo qualche soluzione plausibile.
Nel frattempo sarebbe auspicabile che Giorgis prendesse informazioni sulle condizioni in cui si trova ad operare il Tribunale di Ragusa ospitato in un edificio inadeguato e che ricade nelle competenze del sottosegretario.
E che questi locali siano inadeguati lo dimostra anche la fretta del Comune di Ragusa di portare a termine una sorta di operazione immobiliare che preveda, con una spesa di 24 milioni di euro (in parte pubblici e in parte privati), l’acquisizione del Palazzo Tumino che aspetta un compratore o un locatario dagli Anni Novanta. Una operazione immobiliare che ha suscitato diverse perplessità anche nel Movimento 5 Stelle al consiglio comunale di Ragusa. Ma che non ha entusiasmato per nulla eventuali investitori privati se il Comune è stato costretto, in questi giorni, a prorogare al 15 febbraio 2021 “l'avviso con il quale il Comune di Ragusa intende acquisire proposte da parte di operatori economici privati, per l’affidamento in concessione o in contratto di disponibilità della acquisizione dell’immobile denominato Palazzo Tumino”. Secondo le dichiarazione del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, l’enorme edificio, oltre a diventare una sorta di cittadella giudiziaria, dovrebbe ospitare la sede della Guardia di Finanza, un centro commerciale e, forse, anche sale cinematografiche, locali dedicati allo svago e ai giochi di società e cose di altro genere. Sarebbe un esempio unico, in Italia e nel mondo, di un Tribunale “sullo stesso pianerottolo” di attività commerciali e ludiche. Sorvolando anche sulla genesi finanziaria e societaria del Palazzo Tumino. Ma, questa, è un’altra storia.
NELLA FOTO, il Palazzo di giustizia di Modica.