Ragusa, iniziativa del Comitato Pro Tribunale di Modica per ricordare il sisma del 1693
L’undici gennaio del 1693, per la Sicilia sud orientale, vuol dire il catastrofico terremoto che fece migliaia di vittime tra le macerie delle città poi rinate con lo splendore del Barocco. Per il Comitato Pro Tribunale di Modica l’11 gennaio del 2021, rappresenta l’occasione per riportare alla memoria della comunità iblea, e non solo, la devastazione provocata nel Val di Noto nel 1693. Lunedì, alle 10, il Comitato ha organizzato una manifestazione in piazza San Giovanni, a Ragusa, per porre l’attenzione sulla gravissima esposizione al rischio sismico del Palazzo di giustizia di Ragusa. L’immobile di via Natalelli, infatti, soffre di “note e documentate criticità strutturali, segnalate fin dal 5 luglio 2010 dall’allora presidente del Tribunale, Domenico Brancatelli, e dal procuratore, Carmelo Petralia, riprese dagli Uffici giudiziari con un documento del 3 ottobre 2013”.
“Nel corso di dieci anni – afferma il portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica, Enzo Galazzo – nulla è stato fatto e si rimane indifferenti anche a quello che accade in queste settimane, come la scossa di 4,4 gradi della scala Richter che il 23 dicembre scorso ha interessato il territorio ibleo e gran parte della Sicilia. Allo stesso tempo – continua l’avvocato Galazzo – non si ritiene di utilizzare, al servizio del Tribunale di Ragusa, il moderno e antisismico Palazzo di giustizia di Modica, inaugurato nel 2004 e costato 12 milioni di euro. E neppure a fronte dell’emergenza Covid si utilizza il Palagiustizia di Modica che consentirebbe di gestire al meglio le restrizioni del Governo, prima tra tutte quella del distanziamento”.
NELLA FOTO, il Palazzo di giustizia di Modica.