La crisi al Comune di Rosolini, la saggezza di Giuca (Pd): "No ad azioni suicide"
"Non sono il suggeritore occulto del sindaco di Rosolini, in due anni e mezzo gli ho parlato solo tre volte. Gli ho dato dei consigli, ma è stato inutile". Lo ha detto questa mattina uno dei leader provinciali del Partito democratico Giovanni Giuca, intervistato dal direttore responsabile di Radio Ram, Pippo Lorefice. Sulla crisi di governo cittadina, Giuca ha parlato da saggio, da uomo navigato della politica. " Il sindaco non può pensare di potere amministrare la città con 4 consiglieri - così in sintesi Giuca - Vuol dire scavarsi la fossa loro stessi e scavarla alla città. Nessuno fa un passo concreto per dire andiamo avanti. Premetto che l'azione fatta dal primo cittadino, è dissennata".
Per Giuca la paventata mozione di sfiducia è la strada suicida, ma il rischio è reale. " Da qui a dire facciamo la mozione di sfiducia e mandiamolo a casa, sarebbe un errore. Il Comune di Rosolini andrebbe ad una gestione commissariale che dura un anno, il tempo di preparare le nuove elezioni ed in questo momento sarebbe un'azione irresponsabile con l'arrivo dei soldi del Recovery fund. La città - prosegue l'esponente del Pd - ha bisogno di un'amministrazione in grado di intercettare i soldi del Recovery fund e di programmare la spesa. Non so chi consiglia il sindaco, ma per il Pd che è stato il partito che gli ha permesso di vincere le elezioni a primo turno, le ultime mosse sono inaccettabili. Evidentemente gli amici del sindaco lo portano a commettere degli errori grossolani. Se non si trova un correttivo urgente, i consiglieri saranno costretti a fare un'azione suicida, quella di mandarlo a casa . Se il problema è il Pd, gli altri si facciano avanti cercando di amministrare con criterio".
Una nota a margine, Giuca in tutto il periodo dell'intervista non ha mai pronunciato il nome di Pippo Incatasciato. E' chiaro che è collerico col sindaco che probabilmente ha dimenticato il sostegno dei Dem.