Legge di stabilità, confermata norma arte marziale Koshido Budo ( Fi)
Un po' ridimensionato rispetto all'emendamento a firma del deputato nisseno Michele Mancuso (Fi), rimane nella ddl stabilità, incardinato a sala d'Ercole nel pomeriggio, la norma secondo cui "la Regione riconosce come disciplina marziale e come metodo educativo il Koshido Budo (la via della ricerca dell'equilibrio) come originario della Sicilia in quanto nato, sviluppato e divulgato nel territorio della regione". Si tratterebbe di un' arte marziale che sintetizza quelle orientali più note. La scuola di Koshido Budo si trova a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta.
Riduzione del 5% del canone delle locazioni passive della Regione dal primo luglio 2021 fino al 30 giugno 2024 e incremento del canone delle locazioni attive del 20% dall'1 gennaio 2022, con l'estensione agli enti e alle società pubbliche. Si prevede poi una ricognizione del personale di tutti i dipartimenti regionali distinto per qualifica e l'individuazione, entroì il 30 settembre 2022, del personale che annualmente sarà posto in quiescenza e che svolgerà lavoro agile fino all'anno 2029. E' quanto prevedono alcune delle norme della legge di stabilità regionale nell'ambito della riduzione della spesa prevista nell'accordo con lo Stato sulla spalmatura in dieci anni del disavanzo da 1,7 miliardi. Il governo calcola una riduzione della spesa per i canoni passivi di 1.860.980,18 per il 2022 e 3.914.635,30 per 2023; mentre l'incremento delle entrate per quelli attivi viene stimato in 52.626,10 per il 2021 e in 75.580,48 annui per il 2022 e 2023. Inoltre, entro il 31 dicembre 2029 l'amministrazione è autorizzata a proseguire nelle dismissioni patrimoniali a titolo oneroso per pubblico incanto dei beni non funzionali alle esigenze della pubblica amministrazione, mentre la misura dei canoni dovuti per le concessioni demaniali marittime è rideterminata, a decorrere dall'1 gennaio 2022, con decreto del presidente della Regione. Le società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione e gli enti dovranno predisporre entro il 30 aprile un piano di rientro che prevede una riduzione delle spese correnti pari al 3 per cento rispetto a quelle sostenute nel 2020. Previsti la revisione dei contratti e delle convenzioni in essere all'1 gennaio 2021 e l'autorizzazione a definire operazioni di revisione, ristrutturazione e rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento finanziario in essere al 31 dicembre 2020, anche mediante rifinanziamento con altri istituti .