Morte sospetta per il vaccino, a Catania gli ispettori del Ministero
Un'inchiesta è stata aperta dalla Procura di Catania su eventuali controindicazioni del vaccino AstraZeneca contro il Covid 19 su soggetti trombofilici. L'inchiesta, a carico di ignoti, ipotizza il reato previsto dall'articolo 443 del codice penale: "Commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti ".
"Stiamo verificando - dice il procuratore Carmelo Zuccaro - se determinati soggetti trombofilici possano avere una predisposizione ad attivare alcuni fattori detonatori. Potrebbero esserci nel vaccino eventuali controindicazioni per alcune persone, controindicazioni che non sono state analizzate considerato il poco tempo a disposizione per la realizzazione del farmaco". Sono state già chieste informazioni alle procure che indagano su quattro morti dopo il vaccino: Siracusa, Trapani, Messina, Napoli. Ieri anche la procura di Gela ha sequestrato la cartella clinica di una insegnante di 37 anni che si trova in gravissime condizioni per un'emorragia cerebrale e che aveva ricevuto il vaccino il primo marzo (un lotto diverso da quello ritirato dall'Aifa). Un altro caso su cui la Procura indaga, che non ha però provocato la morte del soggetto vaccinato, è stato registrato a Catania. Sempre a Catania ieri, oltre all'autopsia sul corpo di Stefano Paternò, il sottufficiale della Marina morto lunedì scorso 15 ore dopo essersi sottoposto alla prima dose del vaccino, sono state fatte analisi sul sangue e su alcuni organi prelevati (fegato e milza) dal corpo di Davide Villa, il poliziotto deceduto il 6 marzo, sedici giorni dopo il vaccino. Gli specialisti hanno avuto l'incarico di cercare appunto la "predisposizione genetica per trombofilia ereditaria (fattore V di Leiden), fattore II mutato, mutazioni sul gene Mthfr (varianti C677T e A1298C)".
"Bisogna fare chiarezza al più presto sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca, che è quello più utilizzato tra il personale della scuola e del settore della conoscenza". Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, commentando i casi dei decessi di alcuni cittadini ai quali era stato somministrato nei giorni scorsi il vaccino. "Servono informazioni trasparenti e certe - continua - per fugare qualsiasi perplessità e rinsaldare quel rapporto di fiducia tra cittadini e sanità indispensabile per il buon prosieguo della campagna vaccinale". "Confidiamo nel lavoro delle autorità preposte - conclude Rizza - e li esortiamo a mettere in campo tutte le risorse e le energie necessarie per ridurre al minimo i tempi per svolgere le indagini e le verifiche del caso".
Ispettori del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità al lavoro da oggi Catania per verificare quanto accaduto al sottufficiale della Marina militare Stefano Paternó, 43 anni, morto l'8 marzo, dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca.
I cinque esperti provenienti da Roma hanno incontrato i carabinieri del Nas di Catania nella sede della direzione dell'ospedale Cannizzaro. Qui si confronteranno con i medici del 118 intervenuti per rianimare il militare della Marina.
Domani e dopodomani l'ispezione riguarderà Siracusa, nella sede dell'Asp, e poi il reparto medico della base della Marina ad Augusta. Ieri, intanto, sempre all'ospedale Cannizzaro si è svolta l'autopsia sulla salma di Paternó. Sui primi risultati c'e' il massimo riserbo.
Altri accertamenti saranno eseguiti la prossima settimana. L'esame autoptico servirà a capire se c'è un nesso tra la morte dell'uomo e la somministrazione del vaccino.