Open Arms, l'avvocato Giulia Bongiorno: violate le norme internazionali
''La Open Arms vìola le norme internazionali, quando ha effettuato il primo salvataggio in acque libiche di 55 persone ha informato Libia e Spagna''. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, l'avvocato Giulia Bongiorno, intervenendo a Palermo, all'udienza preliminare in corso per il caso Open Arms presso l'Aula bunker dell'Ucciardone. L'avvocato segnala che ''prendere la direzione Nord in quel momento significava puntare al paese delle meraviglie'', ovvero l'Italia, e infatti emerge dalle carte che Open Arms faceva rotta "arbitrariamente" verso l'Italia. La Bongiorno specifica: "sto leggendo un'informativa. Open Arms puntava l'Italia".
"L'Italia è stata informata solo nella tarda serata del 2 agosto dopo alcuni eventi di soccorso e dopo che Malta e Spagna erano già state informate". L'avvocato ripercorre la rotta e i salvataggi di quei giorni: ''dal 2 agosto inizia un inspiegabile girovagare, nonostante ci fosse a bordo un numero di migranti superiore al limite massimo. Open Arms poteva andare a Palma di Maiorca, poco più di 2 giorni di navigazione e invece ha preferito circa 13 giorni, in attesa di una diversa decisione del governo italiano". "Non lo dice Salvini ma una informativa - sottolinea - . E anche Malta scrisse a Open Arms: 'stai bighellonando, non stai portando i tuoi migranti in un porto sicuro. Cosa stai aspettando?'. Glielo scrisse sia il 13 che il 14 agosto. Malta fa poi una accusa gravissima: 'stai bighellonando per pressare Malta, uno stato sovrano che non è obbligato a darvi un porto'".
'In quei giorni Open Arms non è abbandonata a se stessa, è stata sorvolata da tutti e tutti offrono aiuto. Aerei militari, petroliere, aerei di ricognizione, Ocean Viking, altri natanti, un veliero. Con un certo numero di migranti a bordo, decisamente superiore a quelli indicati per la capienza, Open arms decide di bighellonare 13 giorni". Era una pesca del migrante''.