Salvini sul caso Open Arms a Palermo: "Si usa il Tribunale per fare politica"
"Il rinvio a giudizio, detto che non mi toglie il sonno, è frustrante e molto pericoloso perché crea un precedente. Si usa il tribunale per fare politica". Così il leader della Lega Matteo Salvini sul Corriere della Sera dopo la decisione del giudice sul caso Open arms. "Qui non ci sono reati - osserva Salvini - c'è un atto politico preso da un intero governo. Contrastare gli scafisti, difendere i confini non sono reati. Ho difeso gli interessi del mio Paese o il mio interesse personale?". E nel caso dovesse esser ravvisato un reato - aggiunge - "va addebitato a tutti quelli che hanno contribuito ad adottare una certa strategia". "E' evidente che la sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne - dice l'ex ministro dell'Interno - in nessun Paese al mondo si mandano a processo gli avversari". Poi fa presente che sugli sbarchi dei migranti "bisogna cambiare registro". E rivela di averlo "già detto a Draghi", e di aver chiesto "un incontro a tre per un chiarimento" con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Sul ministro della Salute, Salvini dice che la sua è una "contestazione politica" e che "le mozioni di sfiducia rafforzano chi le subisce", spiegando di non condividere quella presentata da Fratelli d'Italia perché stando "dentro il governo, cerco di incidere, altri preferiscono stare fuori a protestare e manifestare". Invita invece "le altre forze di centrodestra a chiedere, d'intesa con Renzi, la commissione d'inchiesta sulla pandemia che ci aiuterà a far luce sulle responsabilità, comprese quelle di Speranza".