La giornata del libro e la “celebrazione” della lettura per esplorare l’intero universo
“Leggere, leggere continuamente, è questa per me l'esplorazione dell'intero universo” (Marguerite Duras).
Nel moltiplicarsi di giornate internazionali, il 23 Aprile assume per me un significato particolare; dal 1996 infatti, l’UNESCO ha istituito tale data quale “ Giornata Internazionale del libro e del diritto d'autore”, associandola al triplice anniversario della morte nel 1616 di William Shakespeare, di Miguel Cervantes e dello scrittore peruviano Inca Garcilaso de la Vega, e riallacciandosi alla tradizione della festa catalana del libro e delle rose istituita nel 1926,per volere di re Alfonso XIII nel giorno dedicato al ricordo del santo patrono Jordi, in cui era usanza che i librai accompagnassero ad ogni copia venduta una rosa, soprattutto rossa. La festa del libro e delle rose, da regalare e da regalarsi in un binomio quanto più efficace, emblema delle gioie e delle spine della vita. Dal rosso della passione che muove chi bibliofilo vi nasce - e io appartengo a questa prima categoria - e a chi bibliofilo lo diventa, per caso o per volontà, di chi legge perché vuole viaggiare, di chi vuole evadere dalle preoccupazioni o semplicemente rilassarsi ma in modo intelligente, in un crogiuolo di sentimenti variegati, sprigionati dal mondo del libro, tutti di eguale spessore. La narrazione per parole suscita emozioni e sentimenti, prelude al viaggio interiore. Per il secondo anno di fila, si spera l'ultimo, questa ricorrenza,che si lega ad una citta capitale capofila degli eventi, per il 2021 Tbilisi, viene celebrata soltanto online, in un efficace mix di virtuale e fisico al tempo stesso, fra maratone di lettura e webinar in tema, seminari di approfondimento, contest e podcast a ripetizione per stimolare specie i più giovani, eventi streaming, e gruppi di lettura sociale e non solo social. Nel nostro Paese, anche per colmare l'emblematico paradosso fra la più grande quota di patrimonio culturale nel vecchio continente, e una delle più basse percentuali di lettori e altrettanto esigui tassi di investimenti nel settore culturale, vengono appositamente istituiti fra le molte iniziative a cura del Mibact e del Centro internazionale per il Libro e per la Lettura, dei bandi destinati alle città che promuovano apposite iniziative di promozione e sensibilizzazione alla lettura e per la tutela del copyright, con apposito finanziamento ad hoc. Modica è infatti risultata fra le vincitrici per la categoria 50.000-100.000 abitanti, lanciando un meritevole progetto denominato “patto per la lettura” che coinvolga una rete di attori pubblici e privati, dagli addetti ai lavori ai semplici appassionati e cultori. Non è semplice né scontato leggere, né si può imporlo ex cathedra, sarebbe auspicabile sapere come farlo e soprattutto farlo bene, lasciarsi il tempo di vagliare tutte le possibilità offerte dai generi, prendersi il tempo di gustare ogni rigo, il piacere dell’odore della carta rigorosamente riciclata, che con buona pace dei tecnofili nessun e-reader potrà dare. La pandemia nei suoi innumerevoli rovesci, ha però a mio avviso uno dei pochi ma significativi risvolti positivi, nel contribuire ad incrementare la quota di lettori, colpa o merito del maggiore tempo libero a disposizione, dei più dilatati intervalli destinati ad attività riflessive e di introspezione come solo la lettura può essere. Una linfa vitale, un boost di energia mentale, un modo per riconoscere se stessi e gli altri, abbattendo gli stereotipi e gli stigmi negativi verso il diverso in tutte le sue accezioni. Non esistono ricette miracolose o perfette, per leggere, è un percorso in itinere e sorprendente, “un’immortalità all'indietro” direbbe Eco, in cui ci accostiamo a mille universi e mille vite distinte e in ognuna troviamo un frammento della nostra. Chi non trova un senso nella vita, forse lo potrebbe trovare fra le righe, nella bellezza disincantata di un mondo da contemplare pur fra le sue fragilità e complessità, in un continuo rispecchiamento fra ieri, oggi e il domani che verrà alla luce di quello che siamo stati, arricchiti di un peculiare senso di empatia e di partecipazione civica, una marcia in più che i libri hanno il privilegio di conferire ad ognuno. Non una semplice occupazione la lettura, ma una vera immersione di umanità e di universalità, che risulta trasversale nel tempo e nello spazio. Nella sua versatilità da semplice oggetto di uso e consumo, a status symbol a prezioso manufatto, basti pensare ai prodotti elaborati negli scriptoria medievali, fino ai casi di copie oggetto di persecuzione per il contenuto controverso e stesso trattamento riservato agli autori di opere ritenute scomode nei regimi totalitari, basti pensare alle follie naziste. Dopo questo breve excursus nelle sue peculiarità, e al di là di un semplice elogio fine a sé stesso della lettura e sei suoi protagonisti, bisogna sperare in una ancora più fitta rete di attenzione verso un mondo culturale che rischia di essere ghermito non solo da logiche puramente commerciali, ma da ansie da recensioni e classifiche, da luoghi comuni triti e ritriti, da provincialismi e rivalità specie fra editori e scrittori competitors fra loro. La lettura merita ben altro, una festa lunga 365 (o 366) giorni annui, un focus perenne, un totalizzante investimento, capace di ripagare almeno in parte la ricchezza inestimabile che senza alcun pregiudizio ella ci dona e ci appaga, i lettori hanno una marcia in più, e possono aiutare i non lettori, a colmare quel gap non di cultura in senso accademico stretto, ma in senso globale nella sua accezione umana e trasversale. In un mondo ove sembra prevalere il caos, il desiderio di annichilimento e il personalismo, i libri sono avamposti di speranza, altruismo, e inno alla libertà interiore, di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, nel rispetto delle opinioni e convinzioni altrui, una sfida non da poco! Alla piccola me che a tre anni o poco più costringeva mamma a leggere o rileggere ogni passaggio della storia di turno, in particolare avevo una predilezione per “Il gatto con gli stivali”, e guai se ne fosse scappata una sillaba, auguro mille di queste letture, con la speranza che almeno qualcuno, letta questa mia riflessione, possa essere stimolato, in segno di sfida, provocazione o per semplice curiosità a fare altrettanto, sfogliando uno di questi “piccoli scrigni di bellezza e libertà”. Buoni libri!!!
Chiara Russo