Mafia, gli affari del clan Trigila: 13 arresti tra Noto, Avola, Rosolini e Pachino
Operazione congiunta questa mattina all'alba tra Noto, Avola, Pachino e Rosolini, dove nel corso dell'operazione 'Robin Hood', polizia, carabinieri e Guardia di finanza hanno eseguito 13 misure cautelari emesse dal Gip di Catania nei confronti di esponenti del 'Clan Trigila'. Il blitz riguarda un'indagine della squadra mobile di Siracusa e del reparto operativo dei carabinieri scattata nel 2016 e conclusasi nel 2018 coordinata dalla Dda di Catania che ha fatto luce sulle attività economiche della cosca che fa capo al boss netino, Antonino Trigila, detto 'Pinnintula'. L'organizzazione criminale avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, sarebbe riuscita ad acquisire in modo diretto o indiretto il controllo e la gestione di attività economiche. La mafia della zona sud del Siracusano avrebbe messo le mani sul trasporto su gomma di prodotti ortofrutticoli, della produzione di pedane e imballaggi e della produzione e commercio di prodotti caseari, influendo e alterando le regole della concorrenza.
Al blitz di questa mattina hanno partecipato 60 uomini delle forze dell'ordine. La Guardia di finanza ha curato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo patrimoniale nei confronti di uno degli indagati.
Tra gli arrestati di questa mattina il capomafia Antonio Trigila, detto 'Pinnintula', già detenuto per altra causa, il figlio Giuseppe ed un nipote che porta lo stesso nome del cugino. C'è anche la moglie del capo del clan, Nunziatina Bianca e la figlia Angela Trigila. Due le persone arrestate ad Avola. Si tratta di Giuseppe Caruso ed Emanuele Eroe. Manette anche per un'fedelissimo' del capo, Angelo Monaco. A Pachino è stato arrestato Salvatore Porzio, mentre fuori provincia, nel Ragusano, avrebbe fatto parte del clan Rosario Agosta di Frigintini, frazione di Modica.