Riapre tra i "veleni" il Museo etnografico di Modica, il PD: perchè una direttrice a vita?
Riapre a Modica il Palazzo dei Mercedari e, con esso, il Museo delle arti e tradizioni popolari “Serafino Amabile Guastella”. Ma la notizia, annunciata da un comunicato del sindaco, Ignazio Abbate, provoca già reazioni. Una delle prime è quella del Partito Democratico che pone l’accento sulla delibera numero 151 della giunta comunale di Modica del 17 maggio. L’atto amministrativo sancisce la “nomina a vita” della professoressa Grazia Dormiente a direttrice scientifica del Museo.
“Ci chiediamo – afferma la nota del PD - se la Soprintendenza, sempre attenta quando si tratta di privati, abbia contezza o sia stata informata sul libero trasferimento di beni soggetti a vincolo di interesse culturale con l’aggravante che la devoluzione dei beni è stata condizionata ad un incarico operativo a vita del donante al quale è pure stata data facoltà di crearsi un comitato scientifico a suo insindacabile piacimento. “Pieno apprezzamento e gratitudine”, come si legge nella delibera, ci sono senz’altro ma queste non possono essere messe a fondamento giuridico dell’affidamento a vita di un incarico operativo privo di qualsiasi controllo da parte della Pubblica Amministrazione e senza una scadenza”. Il PD si chiede, poi, se l’incarico di direttrice del Museo possa essere affidato senza un regolare concorso ad un soggetto estraneo all’amministrazione pubblica. L’incarico a vita, fatta eccezione per i senatori nominati dal Presidente della Repubblica o ex Presidenti della Repubblica, è una figura che non esiste né nel diritto amministrativo né in qualsiasi altra branca del diritto.
Un altro aspetto messo in evidenza dal PD è l'affidamento in gestione del museo a un non precisato soggetto giudico associativo i cui membri però devono essersi formati a un corso organizzato (nel 2021, cioè pochi giorni fa!) anche dalla stessa associazione presieduta da chi andrà a fare il direttore a vita del Museo.
“Nulla di personale contro la professoressa – conclude la nota - non ce ne voglia: conoscendo le sue capacità intellettive e culturali siamo convinti che apprezzerà il fatto che una forza politica di opposizione abbia il dovere di denunciare pubblicamente una gestione feudale della cosa pubblica”.