Modica, ultimo saluto del mondo della cultura ad Annamaria Sammito
Il mondo che le apparteneva era tutto tra le navate del Duomo di San Giorgio di Modica dove questa mattina è stato dato l’ultimo saluto all’archeologa Annamaria Sammito, strappata alla vita a soli 56 anni da un male incurabile. C’era la sua famiglia: la mamma, il marito, Fortunato, le figlie, Francesca ed Elena. E, poi, i rappresentanti di molte istituzioni: quelli della Soprintendenza di Ragusa; del Parco Archeologico di Kamarina e Cava Ispica; il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, con gli assessori Maria Monisteri e Giorgio Linguanti; consiglieri comunali di Modica; l’ex sindaco di Modica, Antonello Buscema che la volle come assessore alla Cultura nella sua giunta tra il 2010 e il 2012; il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Guerrieri. E c’era don Vittorio Rizzone, archeologo, prezioso collaboratore di Annamaria Sammito prima che l’abate rispondesse alla chiamata dall’Alto rinchiudendosi nell’Abbazia di San Martino delle Scale, nel Palermitano. E, poi, tanti giovani: quelli venuti a confortare Elena e Francesca, e quelli che avevano lavorato con Annamaria Sammito nelle campagne di scavo alla ricerca di storia e di memoria, tra le grotte di Cava Ispica, le teche del Museo Civico di Modica, gli affreschi bizantini della Chiesa Rupestre di San Nicolò Inferiore, gemma nel cuore del centro storico di Modica. C’erano anche alcuni suoi allievi del periodo in cui l’archeologa modicana ha insegnato all’Università di Catania. E c’erano tantissimi amici di Annamaria, quelli che hanno condiviso con lei la gioia della scoperta del passato in un semplice frammento di creta che combaciava con altri, fino a raccontare la storia di un territorio amato e rispettato. “Una grande donna che ha condiviso la sua cultura e le sue emozioni con tante persone, a cominciare dalla sua famiglia, fino all’ultimo giorno di vita, malgrado la malattia avesse reso debole il suo corpo, non certo la sua fede e la sua anima”. L’ha descritta così, nel corso dell’omelia, monsignor Rosario Gisana, il vescovo modicano di Piazza Armerina, amico di Annamaria fin dalle esperienze religiose della comunità di Santa Teresa, a Modica Alta. Insieme a monsignor Gisana, hanno officiato il rito funebre don Vittorio Rizzone, padre Giovanni Stracquadanio, e frate Antonello Abbate, parroco della Chiesa di San Pietro. Al termine del funerale, il ricordo di Annamaria Sammito è stato affidato alle parole del collega di ufficio alla Soprintendenza di Ragusa, Saverio Scerra; all’ex sindaco Antonello Buscema e a Biagio Gennaro, uno dei suoi amici più cari.
Concetto Iozzia