Cosa serve per aprire una sala slot: requisiti, costi, ricavi
Quando il mondo del lavoro diventa difficile da interpretare, una delle soluzioni può essere quella di mettersi in proprio. Per fortuna, da questo punto di vista, l’Italia offre diverse tipologie di impresa da poter avviare: da una struttura ricettiva a un bar/ristorante/pizzeria, fino ad arrivare ai negozi di ogni ordine e genere. Un altro tipo di attività, poi, potrebbe essere quella di una sala slot. Prima di decidere, però, se intraprendere questa avventura o meno, è necessario farsi un’idea delle diverse normative del Governo italiano in materia, consultando l’apposita pagina di ADM, ossia l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Una volta che si è convinti di voler aprire una sala slot si dovrà procedere attraverso alcuni step burocratici. Quali siano ve lo diremo nelle prossime righe, cercando anche di rispondere a un altro paio di domande che sicuramente vi sarete posti se avete pensato di avviare questa attività. La prima è quali e a quanto ammontino i costi di apertura e, ovviamente, quali ricavi si potranno ottenere aprendo una sala slot.
Come aprire una sala giochi slot machine: gli step burocratici
Partiamo da un punto fondamentale: per aprire una sala giochi dedicata soprattutto alle slot machine non serve possedere alcun titolo personale, come può essere una laurea, un diploma o simili. Ciò che, invece, è necessario è un certificato penale, che attesti che si è assolutamente privi di carichi pendenti. Cosa serve per aprire una sala slot in Italia a livello burocratico, invece, è presto detto: ci sono diversi step da dover compiere, a partire dall’apertura di una Partita IVA, dall’ottenimento della SCIA, ossia un documento che attesti l’inizio dell’attività al Comune di appartenenza, e dall’iscrizione della propria azienda al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza. Se si tratta di un’impresa che preveda anche la presenza di soci, poi, bisognerà far compilare anche a loro l’autodichiarazione di possedimento dei requisiti morali per l’apertura di una sala slot. Non meno importante, infine, è provvedere all’apertura delle rispettive posizioni INAIL e INPS e all’ottenimento della licenza ADM.
Come si fa ad aprire una sala slot: scelta e messa a norma del locale
Quando si decide di aprire una sala slot machine, un passo fondamentale da farsi è quello della scelta del locale in cui installare la propria attività. La selezione dovrà essere accurata e rispettare alcune caratteristiche che, solitamente, vengono richieste anche dai concessionari cui ci rivolgeremo per la fornitura delle slot machine. Questi, nella norma, richiedono un locale che sia piuttosto ampio e spazioso, con una superficie che non deve essere inferiore ai 50/60mq effettivamente calpestabili. Inoltre, la futura sala slot non potrà essere troppo vicina alle attività concorrenti, né a luoghi sensibili come oratori, scuole e centri sportivi. Una volta scelto il locale, si dovrà provvedere alla messa a norma. A partire dall’installazione di un impianto di videosorveglianza a circuito chiuso, che permetterà di sventare, o quantomeno diminuire, episodi di rapina come quello accaduto a Siracusa qualche tempo fa. Dopo di che, bisogna accertarsi che tutti gli impianti sanitari e i circuiti elettrici siano effettivamente funzionanti e a norma. Il locale dovrà essere fornito anche di servizi igienici adeguati, compreso uno per clienti portatori di handicap, e di infissi che consentano il ricircolo continuo dell’aria, specialmente se si ha nel locale una sala fumatori. Anche il sistema di condizionamento dell’aria dovrà essere oggetto di manutenzione costante, in modo che i filtri funzionino a dovere. Infine, il locale dovrà rispettare ogni tipo di normativa riguardante la sicurezza, l’abitabilità e l’urbanistica. A proposito di quest’ultimo punto, bisognerà avere sempre a portata la planimetria della sala slot affiancata dalla mappa del Piano Regolatore Generale della città di appartenenza, con allegata segnalazione dell’ubicazione.
Aprire una sala slot: scelta delle apparecchiature
Dopo aver rispettato tutti i punti di cui sopra, sia dal punto di vista burocratico che edilizio, si potrà procedere all’allestimento della sala slot. Questo consiste non solo nella scelta degli arredi interni e del come sfruttare al meglio gli spazi a disposizione, ma soprattutto nella selezione delle apparecchiature di intrattenimento da installare al proprio interno, che devono essere indicate chiaramente come gioco d’azzardo. A tal proposito, potrà sicuramente aiutare la scelta del gestore la consultazione in rete di una lista di slot gratis da bar, che, seppur in formato virtuale, consentirà di capire il funzionamento di questi giochi e, quindi, di scegliere quelli più simili a livello fisico. Una volta, poi, che si avranno le idee chiare sulla tipologia di slot da installare, non bisognerà fare altro che rivolgersi al concessionario più adatto alle nostre esigenze, verificando che questo possa esercitare sul territorio nazionale e che ogni sua slot sia accompagnata dal nulla osta per l’uso. Solitamente, in una sala slot di media grandezza, possono essere installate dalle 5 alle 25 apparecchiature, tra macchinette classiche e VLT.
Aprire una sala slot: costi e ricavi
Le modalità di apertura di una sala slot sono sostanzialmente due. La prima è quella autonoma, aprendo un’attività che sia slegata ad ogni altro tipo di azienda concorrente. In questo caso i costi di avvio della propria sala si aggirano intorno ai 65mila euro e comprendono diversi elementi, tra cui l’affitto/acquisto del locale, la messa a norma, l’allacciamento elettrico e alla banda larga, l’ottenimento della licenza ADM e l’espletamento di ogni adempimento burocratico. Nello specifico, il prezzo di ogni metro quadro di un locale può aggirarsi intorno ai 300-400 euro e può variare in base alla posizione del negozio. Differente, invece, è l’investimento in caso di apertura di una sala slot in Franchising. Qui si pagano meno costi di avvio, ovviamente, in quanto a gestire il tutto sarà il brand per il quale si decide di lavorare. Solitamente si paga una tassa di ingresso e questa può variare in base all’azienda scelta: si va, per lo più, dai 10mila ai 20mila euro. Per quel che riguarda i ricavi, invece, in entrambi i casi le prospettive di una sala ben avviata sono piuttosto rosee, dato che si potrebbe ambire a rientrare di tutte le spese iniziali entro 2/3 anni dall’apertura.