Disservizi idrici a Ragusa, D'Asta (PD): qualcosa non va
“Abbiamo ricevuto, domenica sera, l’ennesima comunicazione via social da parte del sindaco che informava i cittadini sul fermo dell’impianto di sollevamento che serve il serbatoio Petrulli con conseguenti potenziali disservizi idrici che si sarebbero potuti registrare, nelle ore successive, in alcuni quartieri del centro di Ragusa, la zona dei Cappuccini, la zona Sacra Famiglia e altre ancora. Non serve, purtroppo, che il sindaco ci informi sui disagi con cui bisognerà fare i conti. Ma deve spiegarci qual è il motivo, che cosa non funziona, a maggior ragione per il fatto che non si tratta più di fatti isolati e sporadici ma, purtroppo, si ripetono con una certa periodicità. E ciò è il sintomo più evidente di qualcosa che non va”.
A dirlo è il consigliere comunale del PD Mario D’Asta che stigmatizza questo modus operandi del sindaco e, più in generale, contesta la politica che sta attuando l’amministrazione comunale con riferimento all’erogazione idrica sul territorio cittadino. “Ho sempre cercato, in proposito – sottolinea D’Asta – di fornire il mio contributo nell’interesse esclusivo della cittadinanza, per affrontare un tema delicato, trattandosi di una questione di primario interesse pubblico, che, negli ultimi mesi, è diventata ormai una vicenda alquanto problematica. Non hanno pompe di riserva. Questo sembra essere uno dei limiti. Per cui la gestione delle risorse idriche diventa molto problematica. Stando ai dati forniti, appena qualche giorno fa, da Legambiente Italia, ci troviamo molto indietro in classifica (76° posto su 105 capoluoghi di provincia), per la dispersione idrica nelle condutture. Perdiamo quasi la metà dell’acqua (1 litro su 2) e ciò è sinceramente incomprensibile nel 2021, soprattutto per una città come Ragusa. Allo stesso tempo risultiamo essere, come città, tra i primi posti in Italia (terza posizione) per il consumo parsimonioso del prezioso liquido. E questo significa che da un lato si consuma virtuosamente e, dall’altro, si perde un mare di acqua”.
D’Asta ha presentato, in proposito, una interrogazione a risposta scritta mettendo in luce le difficoltà principali.